Operazione antimafia “Ultra”, il sindaco di Barrafranca indagato per corruzione con l’aggravante mafiosa

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Anche al sindaco di Barrafranca, Fabio Accardi, è stato notificato un avviso di garanzia, nell’ambito dell’inchiesta ‘Ultra’ della Dda di Caltanissetta, che ha portato a 46 arresti. Il sindaco dell’Ennese è indagato per tentativo di corruzione con l’aggravante mafiosa, mentre un funzionario del comune è ai domiciliari.

Lo ha rivelato il comandante del Ros, generale di divisione Pasquale Angelosanto, durante la conferenza stampa nella Procura nissena, è stato il . “L’indagine è paradigmatica di quello che è l’agire mafioso con rapporti collusivi con la pubblica amministrazione – ha detto Angelosanto – In particolare all’Ati che si era aggiudicata la gara per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani era stato imposto di affittare un terreno dove ricoverare i mezzi dell’azienda. Terreno di proprietà di uno degli associati che quindi era garantito, perché nessuno poteva porre in essere azioni ostili nei confronti dei mezzi e dei dipendenti, e al tempo stesso c’era un regolare contratto di locazione che veniva regolarmente pagato mese per mese con bonifici bancari. Quindi ci sono anche tracce in questo senso“.

Per il comandente del Ros “il territorio di Barrafranca ed Enna è stato al centro negli ultimi anni di fatti di sangue e delitti che danno l’idea e la consistenza della fibrillazione mafiosa che opera ed è percepibile nel territorio“.

Sulla sua pagina Facebook il sindaco si difende dalle accuse: “Mi dichiaro estraneo ai fatti e confido nella magistratura e nelle forze dell’ordine. Attendo di vedere gli atti per comprendere cosa mi viene contestato e spiegare meglio la mia posizione. Ho sempre agito nel rispetto delle leggi e della legalità e mi ritengo da sempre una persona che ha combattuto la mafia, la criminalità organizzata ed il crimine, anche da insegnante. Non ho mai avuto alcun rapporto con le persone coinvolte nell’inchiesta e avrò modo di chiarirlo”.

fonte GdS.it

 


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