Parte da Nicosia il modello di Allevamento Rigenerativo, un “ricetta” per salvare il pianeta

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Un nuovo modello di allevamento che segue le regole della natura. Per salvaguardare l’ambiente e le risorse della Terra. Parte dalla Sicilia, ma abbraccia le esperienze di vari paesi, in Europa e in America del Nord, il progetto di “Allevamento Rigenerativo”, un modello di produzione naturale degli animali da pascolo. A proporlo, Gautier Gras, francese che vive in Sicilia, e Gaspare Varvaro, di Menfi (Ag), appassionati ed esperti di agricoltura sostenibile, che nel 2017 hanno fondato l’associazione “Agricoltura Rigenerativa Sicilia”.

Obiettivo: promuovere un approccio alla gestione del territorio in cui le funzioni degli animali, delle piante, delle persone siano integrate per massimizzare i risultati e rispettare l’ambiente. Il nuovo modello si basa sulle più avanzate conoscenze olistiche agronomiche, zootecniche, in sintonia con le regole della natura. Esso permette di aumentare la produzione, tagliare i costi, rigenerare i terreni in modo naturale, riducendo la pressione antropica e il prelievo di risorse dall’ambiente. In altri termini, il metodo promette massima redditività sostenibile, coltivando e allevando secondo natura.

“Si tratta di un modello di gestione innovativo e alternativo – spiega Gras – Queste tecniche sono presenti in varie parti del mondo, ma manca finora una pubblicazione scientifico – applicativa, un manuale che raccolga tutte le conoscenze attuali e le trasmetta agli allevatori, desiderosi di operare al meglio nella loro azienda, nel rispetto della natura e delle risorse della terra. Stiamo realizzando il manuale insieme al leader mondiale del settore, il messicano Jaime Elizondo che, dagli anni ’80, lavora nel campo zootecnico ed ha accumulato una conoscenza e un’esperienza senza pari, che vogliamo trasmettere a quante più persone è possibile. Con l’”Allevamento rigenerativo” e, in parallelo, con l’Agricoltura rigenerativa si fa un passo in più rispetto all’agricoltura “biologica”, si aggiungono nuovi elementi di conoscenza scientifica rispetto ad essa. Gli animali vivranno e si nutriranno quasi esclusivamente nei terreni a pascolo, non vivranno più nelle stalle, ma torneranno nei campi per mangiare l’erba”.

“Il nostro obiettivo – continua – è dare sostegno agli allevatori affinché possano effettuare con successo una transizione verso un modello di produzione rigenerativo. È un metodo che permette di avere allevamenti con animali in ottima salute, di avere la maggiore resa possibile, con il minor costo di produzione, carni e latte di ottima qualità perché prodotti da pascoli naturali ed ecosostenibili. Il terzo risultato è il mantenimento delle risorse della terra e, prima di tutto, del proprio fondo agricolo, che sarà più fertile e più produttivo”.

Una delle idee-forza dell’allevamento, per esempio, si basa sulla rotazione dei pascoli, che consente non solo il “riposo” dell’erbaio, ma anche la rigenerazione del terreno grazie al concime naturale prodotto: gli animali vengono spostati quotidianamente su piccole parcelle di erba fresca, dove consumano tutta l’erba in un modo omogeneo, così stimolandone la ricrescita successiva.
Inoltre si fa un lavoro molto importante anche sulla genetica e sull’alimentazione, sempre con prodotti naturali.

In un pianeta che si sta desertificando, con la riduzione delle risorse idriche (in vaste regioni dell’America del Nord, dell’Africa, dell’Asia, della Penisola Iberica e in Sicilia), si rischia un degrado economico che può avere conseguenze gravissime per le prossime generazioni.

“Abbiamo il dovere di avviare percorsi virtuosi per invertire questa tendenza – spiega Gras – L’ecosistema del pascolo e della prateria, che ha avuto un’evoluzione a partire da 75 milioni di anni fa, oggi è in crisi. Si stanno arrecando gravi danni al pianeta. Continuare in questa direzione creerebbe gravi conseguenze ecologiche, economiche e sociali”.

La realizzazione del libro sarà sostenuta da una campagna di crowdfunding. Chi vorrà, potrà acquistare in anticipo il volume che sarà pronto tra alcuni mesi. In questo modo, potrà sostenere i costi di realizzazione e avere il libro che spiega le nuove tecniche.

I proventi della raccolta fondi, in piccola percentuale, saranno destinati anche al sostegno di un progetto per la salvaguardia della “capra girgentana”, magnifico esemplare dalle corna attorcigliate, presente oggi in pochissimi allevamenti dell’entroterra siciliano e considerato a rischio di estinzione. Alcune sperimentazioni sono condotte in provincia di Enna, nella zona di Nicosia.


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