Parte da Nicosia il riconoscimento di minoranza linguistica storica delle comunità galloitaliche di Sicilia

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La lingua galloitalica è stata al centro del convegno che si è tenuto sabato 22 febbraio presso l’auditorium dell’Istituto superiore Fratelli Testa di Nicosia.

Il convegno nasce dall’iniziativa dell’Istituto Superiore Fratelli Testa di Nicosia che nel mese di maggio 2018 partecipò al progetto “Giornate di formazione a Montecitorio”. Protagonisti gli studenti dell’indirizzo Scienze umane, guidati dai docenti Antonello Catania, Filippo Mingrino e Salvatore Fulco per la parte normativa e dalla professoressa Patrizia Venuta per la parte linguistica. L’Istituto si è classificato al primo posto nella graduatoria regionale del bando indetto dalla Camera. In quella circostanza fu presentato ai deputati una proposta di legge per apportare una lieve modifica alla legge 482 del 15 dicembre 1999 affinché finalmente venga riconosciuto alle comunità galloitaliche di Sicilia lo status di minoranza linguistica storica.

La proposta degli studenti ottenne il consenso unanime sia dei parlamentari eletti nel territorio ennese che dei funzionari della Camera e pertanto dalla simulazione si pensò di avviare nella realtà l’iter per l’approvazione della proposta di legge con la sottoscrizione di un protocollo d’intesa dei sindaci dei Comuni ennesi del galloitalico.

L’incontro è stato moderato dal dirigente scolastico dell’Istituto, Josè Chiavetta, che ha anche introdotto i diversi relatori. Presenti anche i parlamentari nazionali del territorio, il deputato Andrea Giarrizzo che simpaticamente ha intrattenuto i ragazzi presenti con un gioco per far capire l’importanza del linguaggio e della comunicazione. Presente anche il senatore Fabrizio Trentacoste, che ha portato con se la sua esperienza di archeologo, ricordando che dalla fine dell’XI secolo, alcune zone della Sicilia centrale ed orientale furono ripopolate con coloni e soldati del nord Italia, provenienti da un’area comprendente tutto il Monferrato storico in Piemonte, parte dell’entroterra ligure di ponente, e piccole porzioni delle zone occidentali di Lombardia ed Emilia. Secondo molti studiosi, la migrazione di genti del nord Italia in queste isole linguistiche siciliane sarebbe poi continuata fino a tutto il XIII secolo, dando vita a questa lingua che ancora oggi sopravvive in diverse comunità. Per questioni di salute all’improvviso non ha partecipato la deputata nazionale Maria Marzana, componente della VII commissione Cultura, che ha preso in carico questa modifica di legge. I parlamentari si sono impegnati per portare avanti questa iniziativa legislativa.

Sono intervenuti tre dei quattro sindaci dei comuni ennesi nei quali si parla il galloitalico, il sindaco di Aidone, Enzo Lacchiana, il sindaco di Sperlinga, Giuseppe Cuccì e il sindaco di Nicosia Luigi Bonelli, assente per impegni istituzionali il sindaco di Piazza Armerina, Nino Cammarata. I sindaci hanno sottoscritto il protocollo d’intesa per la richiesta della proposta di legge.

La professoressa Patrizia Venuta, docente di lettere presso l’Istituto Superiore Fratelli Testa di Nicosia, ha ricordato le giornate di formazione a Montecitorio ed ha illustrato anche la proposta di legge, che partendo dall’articolo 6 della Costituzione che recita “La Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche” porterà una modifica all’articolo 2 della legge 482/1999, facendo aggiungere alle minoranze linguistiche protette anche le comunità galloitaliche di Sicilia.

Il convegno si è chiuso con l’intervento della professoressa Lucia Giunta, dirigente scolastico dell’Istituto superiore Majorana di Piazza Armerina, che ha predisposto il protocollo d’intesa tra i sindaci dei Comuni ennesi del galloitalico. La docente ha ricordato come il club Unesco di Piazza Armerina si sia mosso in chiave turistica per far rete con gli altri comuni in cui si parla il galloitalico, tentando anche il riconoscimento della lingua come bene immateriale. La rete turistica potrebbe diventare insieme al riconoscimento delle comunità come minoranza linguistica un volano per lo sviluppo del territorio.

Alcuni studenti del liceo Fratelli Testa hanno recitato poesie e brani in galloitalico, inframezzando gli interventi dei relatori del convegno.

 


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