Passaggio dall’Ato idrico all’Ati, sindaco Dipietro: “I componenti della commissione ecomafie non sono stati interessati a sentirmi”

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Ancora una volta sul passaggio dall’Ato idrico all’Ati interviene il sindaco di Enna, Maurizio Dipietro, polemico anche nei confronti della Commissione Ecomafie che di recente lo ha ascoltato.

Evidentemente la commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti non è in possesso degli elementi utili a comprendere la questione del passaggio tra Ato ed Ati e delle responsabilità nei ritardi. Durante la mia audizione, avvenuta in prefettura giovedì, avevo proposto di essere interrogato proprio su questo punto ma i componenti della commissione non sono stati interessati a sentirmi. Consiglierei quindi loro di istituire una nuova commissione di indagine in Sicilia per approfondire il passaggio tra Ato ed Ati rispetto al quale sono in grado di dare loro tutti gli elementi necessari a fare una migliore figura alla prossima conferenza stampa. Mi stupisce, per altro, la circostanza che il senatore Fabrizio Trentacoste, unico componente ennese della commissione, che sa o dovrebbe sapere la realtà sul servizio idrico integrato di Enna taccia, forse nella logica di nuove alleanze con la vecchia politica che il suo gruppo consiliare ha inaugurato ormai da anni. Comunque rassicuro il senatore ennese Trentacoste e, laddove volesse confrontarsi con me sul tema, sarei pronto nel luogo e nel giorno da lui scelto. Io sono sempre pronto. Senza bisogno di rinforzi parlamentari. Non so se sia un paravento elettorale o altro nascondersi dietro ad una mia presunta responsabilità di aver ritardato il passaggio tra Ato ed Ati e di conseguenza anche i lavori di potenziamento del depuratore. Posso solo ricordare che da circa una decina di giorni, ripeto a cadenza pressoché giornaliera, occupando ampio spazio nelle cronache locali, cosa è successo da maggio ad oggi con l’Ati. Trovo sia per questo pleonastico continuare a farlo anche adesso anche perché sappiamo del resto benissimo che non c’e’ peggior sordo di chi non vuole sentire.”

 


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