Piazza Armerina, giovane ruba un carico di metadone da un deposito farmaceutico per le tossicodipendenze ma viene scoperto e arrestato dalla Polizia di Stato

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Nella mattinata del 21 dicembre, la Polizia di Stato, in particolare gli uomini della Squadra Mobile di Enna e del Commissariato di P.S. di Piazza Armerina, hanno arrestato il 40 enne piazzese Giovanni Gulisano, per il reato di detenzione a fini di spaccio di metadone, gli agenti hanno rinvenuto  presso la abitazione una scatola contenente 63 flaconi di metadone e alcune compresse di suboxone, risultate rubate il 19 dicembre dal locale Ser.T. (Servizi per le Tossicodipendenze).

In particolare, nella tarda mattinata dello scorso martedì 19 dicembre, presso la sala operativa del  Commissariato di P.S. di Piazza Armerina, perveniva una richiesta di intervento dal personale del locale SER.T a seguito di un furto, perpetrato all’interno dell’infermeria, di una scatola contenente metadone e di alcuni blister con compresse di suboxone. Dell’ammanco dei farmaci si erano resi conto gli infermieri del centro per le tossicodipendenze al momento dell’effettuazione delle operazioni contabili quotidiane sulla consistenza degli stessi.

Immediatamente il personale della Squadra Mobile di Enna e del Commissariato di P.S. di Piazza Armerina si attivava ai fini di giungere all’identificazione dell’autore del furto. Dalle prime informazioni assunte si apprendeva che Giovanni Gulisano, soggetto con precedenti specifici in materia di stupefacenti, si era recato al Ser.T. proprio quella mattina per un consulto medico.

Pertanto, i poliziotti effettuavano servizi di appostamento nei pressi dell’abitazione del soggetto e, dopo averla individuata, procedevano alla conseguente perquisizione.

Dopo aver suonato diverse volte al campanello, bussato alla porta e chiamato ad alta voce il Gulisano senza ricevere alcuna risposta, sussistendo l’alta probabilità che lo stesso si trovasse all’interno dell’abitazione e che intenzionalmente non volesse aprire la porta d’ingresso per dissimulare la sua presenza, i poliziotti riuscivano ad aprire la porta di ingresso con un’energica spinta, trovando il soggetto e dando inizio alle operazioni di perquisizione. Così, all’interzo dell’abitazione, dentro una vaschetta in plastica, i poliziotti riscontravano la presenza di una scatola di “Suboxone” in compresse, e perfettamente corrispondente (per marca, principio attivo, dosaggio e quantitativo di compresse) al farmaco psicotropo asportato nella giornata precedente. Poi, estendendo la perquisizione all’interno del sottotetto, accessibile attraverso una botola in metallo (quindi occultato in un punto dell’immobile di non facile individuazione), i poliziotti rinvenivano una scatola di cartone contenente ben 63 confezioni, a loro volta relative ad altrettanti flaconi di metadone cloridrato.

Infine, tale grave quadro indiziario a carico del Gulisano veniva definitivamente delineato dalla contestuale visione delle registrazioni di diverse videocamere di sorveglianza nei pressi del Ser. T. che, nel frattempo, gli uomini della Squadra Mobile e del Commissariato di P.S. erano riusciti ad acquisire.

Trattandosi con assoluta certezza delle sostanze medicinali/psicotrope asportate nella giornata del 19 dicembre pertanto di provenienza furtiva, il Gulisano veniva tratto in arresto per la illegale detenzione delle citate sostanze, molto probabilmente rubate al fine di spacciarle nell’ambito del locale racket della droga. Tutto quanto rinvenuto veniva posto in sequestro. Poi, veniva data immediata notizia al sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Enna, Giovanni Romano, il quale disponeva che l’arrestato fosse condotto presso la Casa Circondariale di Enna.


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