“Non prego solo per questi, quindi ma anche per quelli che crederanno in me mediante la loro parola: perché tutti siano una sola cosa…”(Gv 17, 20-26). E sono stati una sola cosa in Cristo, decine di anziani, malati e disabili, insieme ai volontari che li hanno accompagnati, sabato scorso al Santuario Madonna della Cava, a Pietraperzia, dove si è celebrata la VII Giornata del malato, dell’anziano e del disabile. L’incontro è stato organizzato dalla direttrice diocesana della Pastorale della Salute, la dottoressa Giuseppina Lo Manto, insieme ai suoi collaboratori, e ad essa hanno partecipato alcune associazioni di volontariato presenti in diocesi, ovvero le tre sottosezioni UNITALSI di Gela, Piazza Armerina ed Enna, l’AVO, la DUNI, la Salvifici Doloris, la Protezione Civile, La CRI, l’AC e l’ANPS che grazie al suo responsabile, il Sostituto Commissario Massimo Brugognone, ha offerto un’esibizione dell’ormai nota Banda musicale dell’Anps stessa.
Presenti numerosi sacerdoti e un diacono che sono coinvolti nella pastorale diocesana della Salute. La giornata è iniziata nel segno di Maria, con la preghiera del Santo Rosario, guidato dal vescovo, Monsignor Rosario Gisana. A seguire, sempre presieduta dal vescovo, la celebrazione della Santa messa, nella ricorrenza liturgica di Maria Santissima della Visitazione. Mons Gisana, ha introdotto la Messa invocando la Misericordia che fu tanto cara a Papa Francesco e lo è anche a Papa Leone: “ Come noi siamo misericordiosi con gli altri, così lo sarà il Signore con noi”. Presenti il sindaco di Pietraperzia, Salvuccio Messina, che ha accolto i convenuti, dando loro il benvenuto e ha ringraziato mons Giovanni Bongiovanni, che come ogni anno mette a disposizione per la giornata dei malati il Santuario della Madonna della Cava. Presente anche il deputato nazionale Stefania Marino e il vicesindaco di Enna, Francesco Comito ed altre autorità.
“Il Signore- ha detto Monsignor Gisana rivolgendosi agli ammalati durante l’omelia- dedica questa giornata, in particolare, a voi”. Il vescovo ha sottolineato come il Vangelo della Visitazione, sia il Vangelo del “Servizio” : “Maria, nonostante fosse incinta, non esita ad andare a visitare la cugina Elisabetta, la quale a sua volta, nella vecchiaia, era incinta di Giovanni il Battista”. Il gesto di Maria è paradigmatico, poiché lei, la Madre di Dio, con il Re dei Re in grembo, si fa serva e va a dare una mano alla cugina, sapendo quanto possa essere delicato per una donna anziana portare avanti una gravidanza. “Cosa ha procurato gioia ad Elisabetta alla visita di Maria? ”Indubbiamente l’essere cosciente che era davanti a lei la Madre dell’Uomo Dio con il figlio in seno. “Nell’aiutare gli altri- ha detto il vescovo- riusciamo a trasmettere la gioia? C’è più gioia nel dare che nel ricevere. Non è solo importante la gioia che cerchiamo per noi ma dobbiamo pensare se colui che riceve il nostro servizio riceva altrettanta gioia”. Monsignor Gisana non si è limitato a parlare del volontariato che si fa all’esterno, ma a quello che bisogna fare a casa , nella propria comunità domestica, nel contesto intimo, con i propri genitori anziani”. Il vescovo ha ragione, poiché, purtroppo, la società, spesso marginalizza gli anziani e i malati come fossero pesi inutili e sempre più spesso si sente dire di figli che vanno a depositare gli anziani genitori in case di riposo. Ha poi sottolineato che il volontariato va fatto in silenzio, lavando i piedi al prossimo, come ha fatto Gesù nell’ultima cena con i suoi discepoli. Un passaggio importante il vescovo lo ha fatto sulla pace, sottolineando che “Abbiamo bisogno di pace, la stessa intesa, non soltanto come disarmo in Israele e Ucraina, ma come pace sociale, intesa in senso di equilibrio ed equità”.
Terminata la celebrazione è intervenuta Giuseppina Lo Manto che ha ringraziato il vescovo “per aver presieduto l’Eucaristia con paterna vicinanza e per le sue parole cariche di tenerezza evangelica”. Ha poi ringraziato tutti coloro che hanno permesso la celebrazione della giornata, dal clero alle religiose, ai volontari, al corpo bandistico dell’ANPS, ai membri della Pastorale della Salute e, in maniera particolare gli anziani e gli ammalati, i veri protagonisti della giornata che è proseguita, appunto,con l’agape fraterna e un momento di svago e spensieratezza comunitario, rallegrato dalle musiche della banda.
Mario Antonio Filippo Pio Pagaria
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