Pietraperzia, per la morte del piccolo Mattia soffocato dopo aver ingoiato una pallina, sospeso il medico del 118 per 12 mesi

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Il 12 agosto, la sezione di Polizia giudiziaria della Polizia di Stato presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Enna ha eseguito una misura cautelare interdittiva emessa dal Giudice per le indagini preliminari, Ornella Maimone, su richiesta del sostituto procuratore della Repubblica, Stefania Leonte.

La misura cautelare della sospensione dall’esercizio di un pubblico servizio è stata emessa a conclusione di un’attività di indagine eseguita dagli investigatori della sezione di Polizia giudiziaria della Polizia di Stato su delega del magistrato titolare delle indagini, coordinati dal procuratore della Repubblica, Massimo Palmeri, che ha riguardato il decesso di un bimbo di 18 mesi di Pietraperzia, il quale aveva accidentalmente ingoiato una pallina di gomma, che ne ha causato il soffocamento.  ARTICOLO DI TELENICOSIA.IT

Le indagini, ricostruendo tutte le fasi dell’incidente, hanno permesso di accertare che i genitori del piccolo, accortisi che il bambino aveva difficoltà a respirare e comprendendo che lo stesso aveva ingerito qualcosa che gli ostruiva le vie respiratorie, dopo un primo vano tentativo di prestargli soccorso, si dirigevano presso la vicina Guardia Medica, nella cui struttura si trova anche un presidio del “118”, costituito da autoambulanza equipaggiata per fronteggiare ogni emergenza, con autista soccorritore, infermiere e medico rianimatore.

Il medico di guardia, non avendo strumenti idonei per potere intervenire, richiedeva l’intervento del “118”, che prontamente si recava nell’attiguo ambulatorio.

Tuttavia, il medico del “118”, N.L.V., destinatario del provvedimento cautelare, anziché adottare le misure previste dai protocolli sanitari, inopportunamente decideva di trasportare il bambino presso l’Ospedale di Caltanissetta, distante oltre 25 chilometri dal luogo ove si sono svolti i fatti.

Giunti al nosocomio nisseno, il medico rianimatore del Pronto Soccorso provvedeva, senza alcuna difficoltà, ad estrarre una pallina in gomma che il piccolo aveva messo in bocca e che si era fermata alla faringe, operazione compiuta con l’uso di una pinza “di Magill”, che fa pure parte dell’equipaggiamento in dotazione all’autoambulanza del “118”.

Purtroppo, però, a causa del lungo tempo trascorso, inutili sono risultati gli ulteriori tentativi di rianimare il bambino.

Il Gip, sulla base delle risultanze investigative presentate dal pubblico ministero, ha accolto la richiesta di emissione dell’ordinanza cautelare, disponendo la sospensione dalla professione di medico del sanitario indagato per un periodo di 12 mesi, in attesa dell’avvio del relativo processo.

 

 


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