Premio Città di Leonforte, premio alla sicilianità 2019 a Guia Jelo e le motivazioni dei premi

Condividi l'articolo su:

Nonostante le avverse condizioni meteo ed un trasloco dell’ultimo minuto nella sala teatro Cinevolution, la XXXVIII edizione del Premio Città di Leonforte ha chiuso in bellezza con la straordinaria presenza di Salvo La Rosa e dei numerosi ospiti che hanno animato ed arricchito la cerimonia di premiazione delle sezioni micronarrativa, fotografia e cortometraggio.

Fiore all’occhiello della serata il monologo della grandiosa Guia Jelo alla quale è stato conferito il Premio alla Sicilianità Città di Leonforte 2019 con queste motivazioni: “Guia Jelo, nei suoi 40 anni di carriera come attrice di cinema, teatro e TV, ha saputo costantemente valorizzare, in tutte le sue espressioni artistiche, un’autentica sicilianità che scorre nelle sue vene come la lava dell’Etna. La sua grande capacità di esaltare e coniugare, nei suoi innumerevoli personaggi, verità ed emozioni, le ha consentito di portare avanti e far conoscere le radici culturali e sociali più vere della nostra isola, intrise di passioni viscerali e sentimenti atavici profondi.” Si tratta di un riconoscimento alla Sua professionalità, al Suo ingegno e alla Sua preparazione, che costituiscono un vanto per la nostra terra.

Di seguito tutte le motivazioni dei vincitori delle tre sezioni e le menzioni speciali:
Sezione Micronarrativa – tema: Sapori di vita Vincitore: Gianfranco Sorge, Catania – con “Amaro: l’indifferenza”. Testo dal ritmo sostenuto, parole che, in un prodigio di sintesi, rivelano concetti. Sequenza di fotogrammi letterari, mirabilmente armonizzati come in una pellicola. Tema trattato con tale capacità comunicativa ed emozionale da trascinare il lettore dentro un vortice, per poi pietrificarlo alla fine. Menzione speciale Enzo Barbera: Federico Rannisi, Catania – con “Sapori di vita”. Con uno stile asciutto e diretto le immagini descritte inebriano la mente del lettore accompagnandolo dolcemente dentro Madre Natura: dolce, amara, acida e salata. Il racconto trascina in una dimensione bucolica dove le campagne della Sicilia accolgono quanto di più delizioso si possa desiderare. È un susseguirsi di primizie e colori sfavillanti che lasciano spazio ad una appagante pace dei sensi.
Menzione speciale Emilio Barbera: Davide Borgobello, Udine – con “Una cena”. Testo di rara intensità emotiva e ricco di suggestioni che invitano a scavare in profondità le personalità dei due protagonisti. Un’opera di grande originalità per il tema trattato ma che sa anche farsi apprezzare per la ricerca stilistica dei dialoghi finemente armonizzati nella struttura narrativa.

Sezione Fotografia – tema: Sapori di vita
Vincitrice: Claudia Magistro, Palermo – Il gusto della vita: mani che afferrano uno dei più comuni piaceri della vita, il sapore. Gustare, assaporare, innamorarsi lentamente di ciò che il palato ci fa riconoscere. Così Claudia Magistro vede e rappresenta il senso del gusto della e per la vita.
Menzione speciale Carlo Romano: Maria Catalano, Calascibetta – È il trascorrere del tempo che attraverso i nostri occhi passa inesorabile. È questo il senso di tutto: il sapere gustare quegli attimi che la vita ci regala. La fotografia di Maria Catalano è riuscita ad immortalare e a trasformare in un’immagine tutto questo. Storia e modernità s’intersecano tra loro in una catena indissolubile.
Menzione speciale Francesco Buscemi: Giuseppe Arangio, Enna – Godere dei sapori del passato e lasciarsi rapire da essi è l’unico modo per costruire un domani solido e prosperoso. È questo il senso della fotografia di Giuseppe Arangio che ha saputo creare un ponte tra una generazione vissuta ed una che sta per sorgere.

Sezione Cortometraggio – tema: Territori ed eccellenze agroalimentari.
Vincitore Roberto Moretto, Foggia con: “UVA. Una bambina nel vigneto”. È necessario essere capaci di uscire per un po’ da sé stessi e guardarsi nelle azioni ed emozioni dalle quali la frenesia della quotidianità spesso ci distrae. Bisogna fermarsi un istante e notare quello che ogni giorno, per abitudine o per errore, finisce per sfuggirci. Questo è il merito principale del regista che attraverso una successione di immagini fresche e garbate, riesce ad evocare ricordi che coinvolgono chi guarda e che, di rimando, inducono a riflettere sulla preziosità dei piccoli momenti della vita. Moretto ci guida ad un “piacere ritrovato” attraverso un racconto sul senso della vita amalgamando accuratamente tutte le componenti artistiche e tecniche del linguaggio filmico (idea, struttura, personaggi). Utilizza la narrazione e la fotografia con forte suggestività, lasciando alla colonna sonora il profondo e nostalgico momento di intima riflessione, senza tralasciare l’efficace valore del messaggio di promozione territoriale.
Menzione Speciale Giuria: Giampaolo Mangione e Associazione “oBBiettivamente”, Leonforte – con “Si nu’ nfussi ppi lu so mantu piersi fussimu tutti quantu”. Merito ai ragazzi dell’Associazione per aver comunicato il senso di appartenenza alle antiche tradizioni leonfortesi attraverso un lavoro di particolare sensibilità, curando i testi originali in dialetto e coinvolgendo, allo stesso tempo, lo spettatore donando un ritratto pregiato dei luoghi storici attraverso un lavoro di forte rilevanza socio-culturale

Si ringraziano il sindaco Carmelo Barbera e l’assessore Nino Lo Pumo che hanno fortemente voluto questa edizione in una forma accattivante e innovativa, si ringrazia per la collaborazione Angelo Gervasi, tutti i membri di giuria delle tre sezioni che hanno curato l’edizione di quest’anno, compresa la realizzazione degli eventi collaterali di “Aspettando il premio”, si ringrazia la prof.ssa Fina Sciuto che ha curato la direzione artistica della serata conclusiva e quanti hanno partecipato con la loro performance artistica alla realizzazione dell’evento. Complimentandoci anche con gli organizzatori della sezione teatro per il lavoro svolto, diamo appuntamento al prossimo anno.

 


Condividi l'articolo su: