Presentate le Giornate FAI di Primavera a Nicosia, 5 e 6 giugno 2021 – VIDEO

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Anche Nicosia da qualche anno a questa parte ospita le Giornate FAI, alla riscoperta di luoghi e monumenti chiusi o sconosciuti da conoscere e salvaguardare.

Il Gruppo FAI di Nicosia ha voluto illustrare le giornate del 5 e 6 giugno con una conferenza stampa che si è tenuta presso l’aula consiliare del Palazzo di città. Presenti, oltre ai soci del FAI locale, anche l’amministrazione comunale di Nicosia con il vice sindaco Anna Maria Gemmellaro, che ha portato i saluti del sindaco Luigi Bonelli, assente per motivi di salute. Il vice sindaco ha ringraziato i componenti del Gruppo FAI di Nicosia ed ha auspicato che la popolazione colga l’importanza di questo evento, il primo dopo le riaperture post pandemia. Presente anche l’assessore alla Pubblica Istruzione Gianfranco Castrogiovanni, soddisfatto per il coinvolgimento degli studenti di due istituti superiori che svolgeranno il ruolo di guide “Apprendisti Ciceroni”. per i visitatori.

La professoressa Ina Di Figlia è entrata nel vivo della presentazione delle Giornate FAI che quest’anno a Nicosia riscopriranno l’attuale sede della caserma dei Carabinieri di Nicosia a Santa Maria di Gesù, che oltre ad ospitare la Stazione è anche sede della Compagnia comandata dal capitano Marco Di Donna, assente alla conferenza stampa per motivi di lavoro.

Nel suo intervento il dirigente scolastico dell’Istituto superiore Fratelli Testa di Nicosia, il professore Josè Chiavetta, ha sottolineato l’estrema importanza della collaborazione degli studenti “Apprendisti Ciceroni” con il gruppo FAI, ormai da diversi anni impegnati nella riscoperta di luoghi e monumenti storici a Nicosia. L’altro Istituto superiore coinvolto nelle giornate FAI del 5 e 6 giugno è l’Alessandro Volta di Nicosia.

Fondamentale l’intervento del professore Nino Contino che ha illustrato la storia della caserma dei carabinieri. L’ area prende il nome dall’antico convento francescano di S. Maria di Gesù, fondato nel 1450.Per effetto della legge Petracco-Siccardi (1866), è stato espropriato e poi adibito a Caserma dei Carabinieri. Per scongiurare il pericolo della peste, si fece voto di erigere una chiesa con un convento dei Minori Osservanti. I frati vi rimasero pochi anni dopo i quali il convento rimase abbandonato. Nel 1578 vi si stabilirono i Francescani Riformati che ampliarono il convento e vi rimasero fino all’esproprio. All’epoca era di forma quadrangolare con chiostro centrale delimitato da un colonnato in pietra su cui si affacciavano le celle. La chiesa custodiva statue di pregio tra cui un Crocefisso che potrebbe essere il Padre della Provvidenza venerato in Cattedrale. Con le leggi del 1866 che trasferivano la proprietà dei beni dalla Chiesa allo Stato fu espropriato e ceduto dalla Curia al Comune. Nel 1877 l’edificio fu destinato a caserma, acquisito dalle autorità militari e quindi scaricato dai beni patrimoniali comunali. Nel 1928 fu assegnato al Ministero dell’Interno che lo adibí a caserma. Lo stabile presentava al pianterreno 24 ambienti e 31 al primo piano. Dopo la II guerra mondiale, è stato oggetto di varie ristrutturazioni e per adeguarlo alle mutate esigenze di servizio, si è costruito un secondo fabbricato, in aggiunta a quello originario. Tutto ciò però ha alterato strutturalmente l’antico convento, di cui non resta alcunché. La caserma è intitolata alla memoria del Vice Brigadiere Giovanni Calabrò, Medaglia d’Oro al Valore Militare.

La caserma sarà visitabile sabato 5 giugno dalle 9 alle 13. Domenica 6 giugno dalle 10 alle 13 e nel pomeriggio dalle 16 alle 18. Con visita ogni 30 minuti per gruppi di 5 persone.

 

 


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