Quarantena, nostalgia di normalità

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Un’altra lettrice nicosiana ha tagliato un traguardo importante della vita, conseguendo la laurea dopo anni di studi e sacrifici.

Il suo contributo alla nostra rubrica “Al tempo del corona” ci parla, oltre che dell’impegno e della costanza investiti in tanti anni, anche di “nostalgia della normalità“.

La situazione che stiamo vivendo durante questa quarantena è davvero sempre più surreale. In un momento in cui anche andare a fare la spesa diventa un lusso che possiamo permetterci a giorni alterni a seconda della lettera iniziale del proprio cognome, si sente nostalgia davvero di molte piccole cose, che sino a poche settimane fa sembravano banali e scontate.

In redazione, riceviamo ogni giorno molti contributi come questo, ma ogni volta ci emoziona leggere le contrastanti sensazioni che trapelano da questi messaggi: da una parte la giustificata soddisfazione per il risultato raccolto e la commozione, che comunque anche se a distanza una discussione di tesi riesce a regalare…  e dall’altra irrimediabilmente la sensazione di essere stati “depredati di qualcosa” che nessuno potrà mai restituire… tra le righe e nella foto del brindisi solitario che Simona ci spedisce leggiamo un vuoto lasciato dai tanti progetti non concretizzati, legati a quel giorno speciale, che invece passa in solitudine.

Ma a tutto ciò si aggiungono sempre le promesse di rimandare a … “quando tutto sarà finito”. Così da chiudere con quel messaggio di speranza che serve a noi tutti e riscalda i cuori.

Ecco il contributo di Simona:

<<Tre anni fa, quando mi sono iscritta al corso di laurea in Scienze della Formazione e della Comunicazione (L20) all’Università degli Studi di Messina, non avrei mai pensato che la mia cerimonia di laurea avvenisse nel salotto di casa mia.

Mi sarei immaginata una cerimonia “normale”, nell’aula magna del mio dipartimento con accanto le persone a me care, seguita da un festeggiamento.

Ad oggi, il termine “normale”, ahimé, non fa più parte della nostra normalità. Quella normalità, che molte volte consideravamo monotona, oggi ci manca…

Comprendendo che la serenità la trovavamo nelle piccole cose… dal giro in macchina, al caffè al bar…

Ma oggi la prevenzione viene prima di tutto, in quanto, la possibilità di ritrovare quella “normalità” sta a noi. Sta nella scelta dei comportamenti da mettere in atto, comportamenti che non mettono a rischio “l’altro”.

Ciò non toglie, l’emozione immensa che ho provato, un’emozione riflessa negli occhi dei miei genitori e di mio fratello, gli unici che hanno assistito.

Una felicità da 110 e lode!

In quanto, con costanza ed impegno, si ottiene sempre quel che si vuole…

Quindi, oggi stiamo a casa e domani andrà tutto bene!

Simona Ficarra>>

#AlTempoDelCorona

#DistantiMaUniti

Ringraziamo Simona per il contributo che ci ha spedito per la nostra rubrica “Al tempo del corona” e invitiamo chi voglia condividere esperienze e considerazioni legate alla quarantena a scriverci all’email direzione@telenicosia.it allegando a testo e/o video due fotografie.

 


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