Quel legame tra la Sicilia e la Formula 1

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La Sicilia, terra di incommensurabile fascino, dove l’arte e la gastronomia sembrano quasi proiettare i visitatori indietro nel tempo. Non solo cultura e folklore, però: anche lo sport ha regalato diverse soddisfazioni all’antica Trinacria, soprattutto per quanto concerne i motori. Diversi sono stati infatti i piloti della Formula 1 provenienti da queste parti e ancora oggi è possibile apprezzarne qualcuno in gara: si pensi ad esempio a Daniel Ricciardo, che vanta un curriculum di primo livello. La sua famiglia è originaria di Ficarra, in provincia di Messina, nonostante un forte legame con l’Australia. Oggi in Sicilia sono presenti addirittura dei fan club dedicati a lui. A vantare qualche avo a Messina era anche Sebastien Buemi, collaudatore della Red Bull.

Con 201 Gran Premi all’attivo nel 2002, anche Jean Alesi è legato a doppio nodo alla Sicilia. Lui è nato in Francia, precisamente ad Avignone, ma il padre era di Alcamo, in provincia di Trapani, e si era trasferito insieme alla moglie, originaria di Caltanissetta. L’ex pilota che più di tutti inorgoglisce la regione è però Giancarlo Fisichella: di padre catanese e madre romana, “Fisico” ha iniziato a correre con i kart a 8 anni, per poi affermarsi in Formula 1 con più scuderie, Ferrari compresa, tra il 2006 e il 2009.

Se si parla di siciliani doc in sella a bordo di qualche vettura di prestigio, invece, bisogna tornare indietro nel tempo fino al 1961: a Monza esordirono insieme due palermitani, Gaetano Starrabba e Nino Vaccarella, i primi siciliani della storia dei motori. Figlio d’arte era invece Giovanni Lavaggi, il cui padre Gabriele era stato ai vertici dell’AC Siracusano. Anche tra i tecnici, comunque, la Formula 1 vanta la presenza di palermitani e catanesi: è possibile citare in tal senso Manfredi Ravetto, dirigente del Team Durango, o Giacomo Caliri, in passato ingegnere di Michael Schumacher. Non sorprende che soprattutto chi ha avuto a che fare con la Ferrari venga dalla Sicilia, trattandosi di un team italiano. L’ex addetto stampa della scuderia, Luca Colajanni, è di Caltanissetta, mentre il meccanico Beppe Rizzo è di Messina.

Forse a prima vista questi legami con la Sicilia potrebbero sembrare un po’ deboli, ma considerando la densità demografica di città come Catania e Palermo rispetto a quella delle grandi metropoli dello Stivale, il dato risulta sicuramente interessante. In un modo o nell’altro, le città sicule sono spesso frequenti nei background di tanti protagonisti della Formula 1. E dire che in Sicilia non si corrono nemmeno delle gare. Il Gran Premio di Enna, infatti, non viene più organizzato dal 2003.

L’automobilismo è uno sport che sembra non invecchiare mai, anche se si rinnova in continuazione tra le modifiche alle piste e ai regolamenti. Rispetto ad altre discipline, però, qui è possibile respirare più facilmente l’atmosfera di una volta. L’appuntamento con le gare rispetta ancora oggi la tradizione della domenica e i pronostici sui Gran Premi di F1 si sprecano soprattutto nel weekend. Al di là di qualche “oriundo”, purtroppo nell’edizione attuale del Mondiale non è possibile individuare dei veri e propri piloti italiani, ma chissà… magari il prossimo renderà onore proprio alla Sicilia…

 


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