Regione Siciliana, dopo 42 anni nuova legge sull’Urbanistica: addio Prg, ecco cosa cambia in Sicilia

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Dopo 42 anni, la Regione si dota di una legge che regolamenta la materia urbanistica. Il testo discusso e approvato ieri all’ARS mira a semplificare le procedure abolendo i vecchi Piani regolatori generali.

Tra i principi ispiratori e gli obiettivi della nuova legge, composta da 55 articoli, ci sono il consumo del suolo tendente a zero e la rigenerazione urbana, ovvero il recupero e il riutilizzo dell’edilizia esistente, nell’ottica di una politica di qualità del paesaggio e dell’ambiente. La riforma prevede anche l’introduzione del Ptr, il Piano territoriale regionale con valenza paesaggistica, uno strumento strategico che definisce le finalità generali, gli indirizzi e le scelte in materia di governo del territorio su scala regionale e che sovrintende alla pianificazione degli enti locali. Al posto del “vecchio” Prg arriva il Pug, Il Piano urbano generale. Prevista l’introduzione del Certificato verde, la rivalutazione del tessuto agricolo e l’introduzione dei principi di perequazione e compensazione.

Quella odierna ha un significato particolare perché arriva dopo ben 42 anni dall’ultima legge Urbanistica. Nel Dipartimento Regionale Urbanistica, l’architetto Giovanni Grutta, è stato uno dei protagonisti principali.

Certificato verde, rigenerazione urbana e riduzione del consumo del suolo: sono alcuni dei capisaldi entrati nella nuova riforma urbanistica e per la prima volta si mettono in primissimo piano le tematiche ambientali senza al contempo sacrificare le esigenze dell’edilizia.

Contiene strumenti di serio contrasto al consumo del suolo, offrendo anche la possibilità di rigenerare gli edifici e di poterli utilizzare per altri scopi, grazie al cambio di destinazione d’uso che va incontro anche alle esigenze del comparto produttivo.

 

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