L’assessorato regionale alla Salute, guidato da Daniela Faraoni, ha presentato la seconda bozza della nuova rete ospedaliera siciliana, datata 23 luglio 2025. Il documento, ancora in versione non definitiva, prevede complessivamente 6.901 posti letto nelle nove ASP regionali, una cifra sostanzialmente invariata rispetto alla prima bozza ma con una diversa distribuzione interna: 6.174 per la degenza ordinaria e 727 per il day hospital.
Rispetto alla situazione attuale, che conta 7.094 posti letto (6.205 degenza ordinaria e 889 day hospital), la nuova configurazione comporterebbe comunque una riduzione significativa delle disponibilità. La prima bozza di luglio aveva previsto un taglio ancora più consistente, scendendo a 6.902 posti letto totali.
Situazione migliorata per l’ASP di Enna
Per l’ASP di Enna la seconda bozza rappresenta un parziale dietrofront rispetto alle previsioni iniziali. Dagli attuali 555 posti letto (489 di degenza ordinaria e 66 day hospital), si passerebbe a 519 (-6,49%), una riduzione molto più contenuta rispetto alla prima versione che prevedeva un taglio drastico a 479 posti letto (-13,7%).
La nuova distribuzione negli ospedali del territorio ennese vede Nicosia e Piazza Armerina mantenere invariati i propri posti letto, mentre per l’ospedale di Enna si prevede una riduzione da 299 a 269 posti (-10%) e per Leonforte da 60 a 54 (-10%). Un miglioramento significativo rispetto alla prima bozza, che aveva previsto tagli molto più severi soprattutto per Piazza Armerina (-30,3%) e Leonforte (-50%).
Verso la versione definitiva
Le forti contestazioni della politica locale e della società civile sembrano aver influito sulla revisione dei tagli inizialmente previsti. Il confronto con le parti coinvolte proseguirà con un’altra audizione in Commissione Sanità dell’Assemblea Regionale Siciliana, programmata per martedì 29 luglio.
Al termine di questo processo di consultazione verrà stilata la versione definitiva della nuova rete ospedaliera siciliana, che oltre alle nove ASP comprenderà anche gli ospedali maggiori e i tre Policlinici Universitari regionali.

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