Riaperto il castello di Sperlinga, uno dei gioielli storici siciliani – VIDEO

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Giornata festiva a Sperlinga l’8 dicembre per la riapertura del celebre castello, uno dei gioielli artistici, storici ed architettonici più importanti non solo della provincia di Enna, ma di tutta la Sicilia.

Sperlinga è il più piccolo Comune della provincia di Enna, la chiusura del castello, causata dal distacco di un masso, avvenuto nel gennaio 2015, è stato un evento che a creato non pochi problemi alle casse comunali.

In un primo momento l’attuale amministrazione aveva pensato di finanziare il restauro ed il consolidamento del castello con le proprie indennità di carica, ma questo gesto non è stato necessario, in quanto nel giugno 2017 la presidenza regionale della Protezione Civile ha stanziato oltre 56 mila euro per la messa in sicurezza del castello. Il 13 ottobre sono stati consegnati, alla ditta aggiudicataria, i lavori di consolidamento ed il 16 ottobre sono iniziate le operazioni che hanno portato l’8 dicembre alla riapertura del castello. Il progetto prevedeva la realizzazione di una chiodatura in fibra di carbonio per assicurare la roccia pericolante, inoltre sono state rimosse piccole porzioni di roccia nel punto dove è avvenuto il crollo.

Presenti alla cerimonia, oltre ad un buon numero di cittadini sperlinghesi e di turisti, anche i sindaci di Gangi, Nicosia e Troina. L’assessore sperlinghese Salvatore Castiglia insieme a Fabio Venezia, primo cittadino di Troina, sono stati coloro che si sono interessati per trovare il finanziamento presso la Protezione Civile.

Il castello di Sperlinga è un castello medievale costruito sulla rocca che domina l’intero paese, scavato nella roccia arenaria, ricavato da un unico monolite sopra grotte di templi sacre che risalgono a 4.000 anni fa. È dotato di una particolare edificazione nella roccia arenaria.

Sperlinga divenne sede di una ampia comunità di Longobardi che arrivarono in Sicilia dal Nord Italia nel XII secolo, ancora oggi infatti la lingua locale è un particolare dialetto detto galloitalico.

L’inizio dell’edificazione del castello si fa risalire tra la fine dell’XI secolo e l’inizio del XII, sotto i normanni, sulle rovine di una fortificazione araba. Lo storico Michele Amari ne “La guerra del vespro siciliano”, individuò dei documenti che avvalorano la tesi dei soldati angioini a Sperlinga capeggiati da “Petro de Alemanno o Lemanno”, resistettero, nel 1283 per quasi un anno all’assedio dell’esercito aragonese. Il castello, in quel periodo, era di proprietà dello stesso Petro de Lemanno che attese invano gli aiuti angioini, durante le guerra del Vespro. I soldati di Carlo I d’Angiò vi trovarono quindi rifugio, all’interno della sua struttura interamente scavata nella roccia.

Terminato il conflitto, il castello fu assegnato nel 1324 dagli aragonesi alla famiglia Ventimiglia, che lo possedette per oltre due secoli. Il feudo era attraversato dalle trazzere regie che permettevano collegamenti con Messina, Palermo, il monte Altesina ed Enna. Nel 1597, il castello di Sperlinga venne comprato dal barone Giovanni Forti Natoli per 30834 feudi, dal principe di Castelbuono Giovanni Ventimiglia il giorno 29 agosto 1597. Re Filippo IV concesse per lui e per i suoi discendenti, il titolo di principe erigendo nel 1626 la baronia a principato, e il privilegio di “potervi fabbricare terre”. Intorno al castello crebbe un centro commerciale che interessò tutto il territorio circostante. La proprietà passò poi al figlio Francesco Natoli e Orioles.

Da questi nel 1658 venne acquistato dalla famiglia Oneto, duchi di San Silvestro, dal 1666 duchi di Sperlinga insigniti dal re Carlo II di Spagna. La famiglia Natoli mantenne il titolo di principi di Sperlinga anche in seguito alla vendita del castello. Nel 1862 passò alla famiglia del barone Nunzio Nicosia, che nel 1973 lo cedette al comune di Sperlinga.

In questa giornata di festa per tutto il Comune di Sperlinga, sono stati allestiti ai piedi del castello degli stand con prodotti tipici locali sia artigianali, che gastronomici, come il celebre tortone.

E’ stato riaperto per l’occasione anche il museo della civiltà contadina. Per il fine settimana che va dall’8 al 10 dicembre il costo del biglietto per l’ingresso al castello, al museo e al borgo rupestre sarà di tre euro.

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