Rifiuti. Appello di Trentacoste (M5S): “No utilizzo Cozzo Vuturo per emergenza regionale, la discarica di Enna sito non idoneo”

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La Sicilia piange un problema gravissimo nella gestione dei rifiuti, aggravato recentemente dalla chiusura della discarica di Lentini. Constatato il totale fallimento delle scelte politiche portate avanti da parte della giunta Musumeci, un fallimento che ben presto potrebbe mostrare pesanti ricadute nella stessa gestione dei rifiuti nell’Ennese, non c’è tempo da perdere: bisogna confrontarsi al più presto, tra tutti gli attori coinvolti a livello provinciale, per tracciare una proposta sensata prima che sia troppo tardi e che la stessa Regione cali dall’alto scelte che potrebbero rivelarsi disastrose per il nostro territorio”. A lanciare l’appello è il senatore del Movimento 5 Stelle Fabrizio Trentacoste.

Basti pensare – continua Trentacoste – che per ovviare all’attuale situazione, infatti, il presidente della Regione Siciliana, nei giorni scorsi, avrebbe rispolverato l’idea, tanto dannosa quanto ormai del tutto obsoleta, di ricorrere ad inceneritori. Al contempo, si avanza l’idea di un utilizzo generalizzato e ovviamente scellerato della discarica ennese di Cozzo Vuturo. Una discarica che, come denunciamo da anni con il Movimento 5 Stelle di Enna, ha già mostrato tutti i suoi evidenti limiti: dai rischi per l’ambiente a quelli per la salute dei cittadini. In primo piano, le ragioni, più volte espresse, per cui non si doveva realizzare un impianto di trattamento meccanico biologico (TMB) in quell’area: la discarica di Cozzo Vuturo nasce, sul finire degli anni ’70, in un vallone argilloso, compluvio naturale distante soli 2,5 km da Calascibetta e 3,8 km da Enna. Un sito, quindi, non idoneo”.

In questi anni, abbiamo anche presentato diversi esposti alla Procura della Repubblica di Enna – va avanti il parlamentare – per denunciare l’inquinamento ambientale causato dalla cattiva gestione della discarica. Oltre un anno fa, a seguito di un nostro ulteriore esposto, è stato fermato il tritovagliatore mobile, che esponeva a rischio della salute i lavoratori e disperdeva rifiuti nell’area circostante. Intanto, continuano gli sversamenti di percolato che, dopo le piogge, si riversa a valle nei torrenti Matrona e Bozzetta, affluenti del fiume Dittaino e i miasmi che pervadono l’area e le contrade limitrofe abitate da diverse famiglie”.

Mi corre l’obbligo, dunque, in ossequio alle battaglie fatte e, soprattutto, a tutela del nostro territorio e delle migliaia di cittadini che abitano anche a pochi chilometri dalla discarica, – dice il senatore Cinquestelle – denunciare una situazione che non farebbe altro che aggravare il precario stato dell’arte. Serve, quindi, avviare con urgenza una concertazione ampia su come poter dare il nostro contributo in questa emergenza, senza che però si porti al collasso la stessa discarica di Cozzo Vuturo. Il TMB, infatti, potrebbe essere messo a disposizione, ma la condizione necessaria è che venga scongiurato in ogni modo l’abbancamento nella discarica ennese, anche perché a breve giro ci ritroveremmo a pagare i costi enormi del trasferimento fuori provincia o anche fuori regione, al costo inammissibile di 500 euro a tonnellata, oltre ad aggravare una situazione che denunciamo da anni“.

Allo stesso modo, – conclude Trentacoste – bisogna puntare ancora una volta i riflettori su uno dei simboli dell’inefficienza della gestione dei rifiuti nel nostro territorio e, al contempo, di ennesimo spreco di denaro pubblico: l’Impianto di compostaggio di Dittaino, finanziato con fondi pubblici, per un importo pari a € 3.490.500,00, e fermo ormai da 5 anni. L’impianto avrebbe potuto segnare un’inversione di tendenza nella gestione dei rifiuti del territorio, basti pensare che l’umido, nella nostra provincia, equivale al 35 percento del totale dei rifiuti. Come sostengo da diverso tempo, non c’è più tempo da perdere per il trasferimento dell’impianto alla SRR”.

 


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