Segnalibri: origini, come sono nati

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I segnalibri sono accessori in apparenza semplici ma a ben vedere molto importanti a supporto di una delle attività più comuni che svolgiamo nella vita di tutti i giorni: la lettura, ovviamente. È grazie a un segnalibro, infatti, che abbiamo la possibilità di ritrovare con facilità e in qualsiasi momento il punto preciso di un libro che abbiamo smesso di leggere. Che si tratti di un romanzo, di un saggio, di un volume di poesie o di qualsiasi altra pubblicazione, il segnalibro è utile non solo per ricominciare la lettura dopo averla interrotta, ma anche come riferimento per memorizzare delle informazioni a cui si potrebbe essere interessati di nuovo in un momento successivo.

Come sono fatti i segnalibri

Sono molteplici i materiali con i quali possono essere realizzati i segnalibri: dalla carta alla tela, dalla plastica al legno, dal metallo al cuoio. In alcuni casi questi oggetti hanno la conformazione di una fettuccia che si trova inserita all’interno della rilegatura del libro, con gli intarsi e il colore uguali a quelli della copertina; in altre circostanze, invece, si ha a che fare con oggetti distinti, e che quindi si possono adoperare per qualunque volume, venendo trasferiti da un libro all’altro. Esistono segnalibri dalla grafica essenziale e altri che, invece, sono impreziositi da illustrazioni davvero incantevoli, che a seconda delle circostanze possono richiamare la tradizione fantasy, riguardare i simboli celtici o evocare le fiabe classiche, fino al punto da poter essere considerati niente meno che oggetti da collezione.

Come fare per stampare dei segnalibri

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Le origini dei segnalibri

È evidente che le origini dei segnalibri hanno a che fare direttamente con la diffusione della parola scritta, che a sua volta deriva dall’organizzazione in codici dei primi alfabeti. In sostanza, il primo prototipo di segnalibro è nato con tutta probabilità sin dal momento in cui si è rilevato il bisogno di riuscire a trovare nel modo più veloce e più facile possibile delle informazioni già lette e consultate in precedenza. Se ci dobbiamo basare sulle evidenze storiche, comunque, si parla sicuramente di segnalibri a partire dal I secolo dopo Cristo in avanti.

Il segnalibro più antico del mondo

Un segnalibro realizzato in cuoio nel VI secolo dopo Cristo e decorato con pergamena rappresenta, allo stato attuale, il manufatto più antico tra quelli noti ed esistenti. Questo oggetto fu ritrovato circa un secolo fa vicino alla copertina di un codice copto rinvenuto in Egitto, e più precisamente a Saqqara. È nel Medio Evo, comunque, che l’uso dei segnalibri è diventato molto più diffuso e comune, in modo particolare nelle abbazie e nei monasteri: il che è dipeso dalla pratica degli scrittori amanuensi di raccogliere, ricopiando da altri testi, le conoscenze provenienti da autori del passato per racchiuderle in appositi codici. Sia chiaro, però, che il segnalibro non è un oggetto tipico solo della civiltà occidentale: basti pensare, a tal proposito, che la collezione del Museo Reale del Brunei ospita tra l’altro un segnalibro del Cinquecento in avorio di provenienza indiana. La storiografia ufficiale, in ogni caso, evidenzia come la nascita definitiva dei segnalibri vada identificata nel 1584, ad opera del tipografo britannico Cristophe Baker, che offrì alla regina Elisabetta I un volume che aveva nella rilegatura un segnalibro in seta.

 

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