Settimana santa ennese 2019, riti e confraternite presentati a Palazzo dei Normanni

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I riti della Settimana santa ennese sono un patrimonio da custodire, la testimonianza di fede di un popolo, punto di riferimento per la cultura siciliana e meritano l’attenzione mediatica data dai Grandi eventi della Regione Sicilia e il patrocinio dell’assessorato al Turismo.

È stato dichiarato tutto questo sabato 6 aprile nel corso della conferenza stampa di presentazione della Settimana santa ennese che si è tenuta in sala Piersanti Mattarella, a Palazzo nei Normanni.

A dialogare con le sedici confraternite ennesi e le istituzioni della città, il vice presidente della Regione Sicilia Gaetano Armao, l’assessore regionale al Turismo Sandro Pappalardo, la parlamentare regionale Marianna Caronia, componente della V Commissione parlamentare legislativa “Cultura, Formazione e il professore straordinario dell’università di Palermo Ignazio Buttitta, autore di numerosi studi sui riti e le tradizioni in Sicilia.

L’incontro, moderato dal giornalista Ivan Scinardo, è stato salutato dal presidente del Collegio dei rettori ennesi Ferdinando Scillia come “il cammino di confraternite che fanno comunità e che insieme si muovono per dichiarare la propria fede e identità”. Il parroco del Duomo e assistente spirituale del Collegio dei rettori monsignor Vincenzo Murgano ha sottolineato: “La nostra Settimana santa è la testimonianza di fede di un popolo che crede nel figlio di Dio morto e risorto per noi. A Enna non ci sono spettatori, tutti partecipano all’evento, sia dentro che fuori dalla processione”. Per l’assessore comunale agli Eventi Francesco Colianni, “la presenza delle istituzioni e dei confrati ennesi a Palermo testimonia la precisa volontà di voler uscire dai propri confini, raccontare la nostra città e condividerne i tesori, siano essi monumenti o riti e tradizioni popolari”.

Armao ha dichiarato il suo affetto per Enna, ricordando i suoi trascorsi da docente della nascente università Kore: “Oggi la vostra città – ha detto – non è più la Castrogiovanni dell’entroterra sconosciuta ai più, ma è divenuta un punto di riferimento della cultura siciliana”.

Pappalardo ha sciorinato dati che dimostrano come la Sicilia sia la regione d’Italia più desiderata dai turisti: “Se la Settimana santa di Enna è rientrata tra i Grandi eventi della nostra Regione lo si deve alla qualità della manifestazione stessa – ha chiosato – su 640 eventi, ne sono stati scelti 45 da una commissione di esperti. Tra tutti, otto sono stati votati all’unanimità e tra questi i riti di Enna”. L’assessore regionale al Turismo ha ricordato come tutte le riviste di settore stiano in questo momento promuovendo l’evento e ha annunciato la volontà di prenderne parte personalmente il venerdì santo. “La Regione – ha concluso – garantirà il patrocinio economico alla vostra Settimana santa”.

Marianna Caronia ha puntato l’attenzione sul ruolo sociale svolto dalle confraternite: “Sono attive 365 giorni all’anno e non solo per le grandi manifestazioni. Hanno una grande attenzione per le fasce deboli e arrivano lì dove la politica non riesce ad arrivare”.

Buttitta, da esperto conoscitore delle tradizione dell’Ennese, ha ricordato che “i rettori delle confraternite contano più degli assessori comunali, perché sono conosciuti e amati dal popolo”. Approfondendo poi il loro ruolo, ha ammonito: “Non lasciate che il sacro diventi merce per i turisti. Dovete avere un rispetto profondo per i contenuti della tradizione e prendere coscienza che è la cultura che sviluppa turismo e non viceversa”.

Scinardo ha voluto infine citare il testo “Storia della Settimana santa e delle confraternite di Enna”, scritto dal giornalista ennese Rino Realmuto, che a tutt’oggi rimane un punto di riferimento storico importante per la città e i suoi confrati. “Nella prefazione alla seconda edizione scritta da Antonino Buttitta – ha sottolineato – viene detto che le confraternite hanno lo scopo di garantire il rito. A Enna, ancora oggi, sono loro le custodi dei misteri di Pasqua”.

 


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