‘Spese pazze’ all’Ars, prefetto di Catania sospende sindaco Pogliese

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PALERMO – Il prefetto di Catania, Claudio Sammartino, ha disposto la sospensione di diritto dalla carica per diciotto mesi del sindaco di Catania, Salvo Pogliese, cosi’ come previsto dalla legge Severino. Pogliese e’ stato condannato a quattro anni e tre mesi dal tribunale di Palermo nel processo sulle cosiddette ‘spese pazze’ all’Ars. Le redini dell’amministrazione comunale passano al momento nelle mani del vicesindaco Roberto Bonaccorsi.

MUSUMECI: “AUGURO A POGLIESE DI VEDERE RICONOSCIUTE LE PROPRIE RAGIONI” 

La sospensione dalla carica di sindaco, con la citta’ retta dal vice sindaco Roberto Bonaccorsi, o le dimissioni che porterebbero alle elezioni anticipate. Dopo la condanna a quattro anni e tre mesi per peculato continuato nel processo sulle cosiddette ‘spese pazze’ all’Ars, il sindaco di Catania Salvo Pogliese e’ a un bivio. La legge Severino prevede una sospensione fino a 18 mesi in caso di condanna non definitiva: un periodo di tempo che potrebbe consentire a Pogliese di presentare l’appello contro la sentenza di primo grado emessa ieri dal tribunale di Palermo e tentare quindi di ribaltare l’esito, con il governo di Palazzo degli Elefanti che passerebbe nelle mani del numero due dell’Amministrazione. Il sindaco della seconda citta’ della Sicilia, che ieri non ha fatto cenno alla possibilita’ di dimissioni (“amarezza e delusione per una sentenza che trovo assolutamente ingiusta”, ha affermato), incassa intanto la solidarieta’ del presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci: “A Pogliese voglio far pervenire il mio personale pensiero di amicizia – ha sottolineato il governatore -. Egli e’ una persona che si e’ spesa con affetto per la propria citta’, senza pensare un solo istante a lasciare il Parlamento europeo per immergersi in una difficile impresa. Oggi la citta’ sta affrontando un percorso di risanamento, al quale il governo della Regione non ha fatto mai mancare il proprio sostegno. Si rispetta sempre ogni sentenza, ma proprio il rispetto delle sentenze e dello Stato di diritto mi impone di augurare a Salvo, con l’amicizia di sempre, di poter il prima possibile vedere riconosciute le proprie ragioni”. Da Pd e Movimento cinque stelle, invece, sono arrivate le richieste di dimissioni.



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