Tariffe acqua. Le dichiarazioni del presidente ATI Maurizio Di Pietro

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Si è tenuta il 22 dicembre l’attesa assemblea dei sindaci dell’ATI di Enna con all’ordine del giorno i chiarimenti da parte di ANEA, alla presenza del gestore Acquaenna, circa la possibilità di giungere ad una sostanziale riduzione della tariffa.

Qui di seguito la dichiarazione del Presidente dell’ATI e sindaco di Enna, Maurizio Dipietro: “Finalmente si è innescata tra i sindaci una discussione vera con la concreta possibilità di giungere ad un sostanziale abbassamento della tariffa. Oggi l’Assemblea Territoriale Idrica di Enna, infatti è nelle condizioni di determinare tutto ciò ed i sindaci devono affrontare questo problema senza limitarsi, come qualche primo cittadino ha fatto nel recente passato, a qualche comparsata televisiva con bottiglie di acqua di colore giallo. Anche la deputazione regionale, dopo tre anni di silenzio, si è posta il problema e si è finalmente attivata per ottenere dal Governo regionale l’implementazione dei fondi pubblici, che al momento sono i più bassi in Sicilia. Questo fatto rappresenta già un grande successo. Dalla discussione di oggi sono emerse, sostanzialmente due scuole di pensiero tra i sindaci dell’ATI. La prima è molto preoccupata dalla possibile riduzione degli investimenti. Ma pur riconoscendo la perfetta buona fede è apparso evidente che senza tale riduzione la tariffa è inesorabilmente destinata a salire e anche di molto. La seconda scuola di pensiero, pur nella consapevolezza che gli investimenti sono importanti sia sotto il profilo occupazionale che sotto il profilo del miglioramento del servizio idrico, mette al primo posto l’insostenibilità dell’attuale livello tariffario, tenendo conto del contesto socio economico della nostra provincia, reso ancora più grave dall’attuale emergenza sanitaria, le cui conseguenze economiche sono ancora tutte da valutare. La riduzione delle tariffe diventa quindi una priorità assoluta, a costo della riduzione degli investimenti che, giova ricordare, gravano in maniera sostanziale su di esse.

Questa è, ovviamente, una scelta politica, considerato che non esiste alcun obbligo di legge nel mantenimento degli investimenti il cui taglio non andrà a incidere su interventi indispensabili quali quelli inerenti la depurazione.

I tecnici di ANEA hanno poi spiegato come la media degli investimenti in Italia nel settore idrico sia pari a circa 50 euro ad abitante che, applicata nella nostra provincia, equivarrebbe ad una somma totale di investimenti di circa 9 milioni di euro mentre quelli proposti all’ATI dal gestore sono più del doppio di questa cifra, con una parte considerevole caricata sulla tariffa del servizio idrico.

Fermo restando, dunque, che la risoluzione del caro acqua non può solo essere legata a questa iniziativa, ma passa anche per il considerevole aumento del contributo pubblico e da una radicale rivisitazione delle previsioni contrattuali, la prossima settimana, poiché il termine è ormai scaduto e ANEA ci consiglia di non ritardare ulteriormente, convocherò l’assemblea dei sindaci affinché si possa deliberare entro il prossimo 31 dicembre.

Tutto ciò auspicando, ovviamente, che venga approvata la proposta della riduzione della tariffa nella misura del 5% che mi sembra rappresenti il giusto punto di equilibrio tra le varie esigenze in gioco ma anche un chiaro segnale di inversione di tendenza e di attenzione verso la già critica situazione socio economica della nostra provincia”.

 


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