Terremoto nel catanese, avvertito anche in altre province

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Alle ore 2:34 del 6 ottobre 2018 un terremoto di magnitudo Ml 4.8 è stato registrato nella provincia di Catania. L’epicentro è localizzato nel comune di Santa Maria di Licodia ad una profondità di 9 chilometri e ha interessato tutta la Sicilia Orientale.

Il terremoto è avvenuto in una zona ad alta pericolosità sismica, interessata sia dalla sismicità legata all’attività del vulcano Etna sia da eventi di origine tettonica che possono raggiungere magnitudo elevata, come nel caso del 1818 quando si ebbe un evento di magnitudo pari a 6.3.

Questo è quanto è riportato dall’INGV, istituto nazionale di geofisica e vulcanologia questa mattina.

Molti gli allarmi lanciati tramite i social, che hanno testimoniato come in tantissimi siano stati svegliati dalle scosse nel cuore della notte. Alcuni si sono riversati su strade e piazze, altri addirittura hanno effettuato notte tempo giri in auto, per andare a verificare che i propri cari stessero bene, mentre è cosa assolutamente non consigliabile girare in auto quando si verificano certe situazioni.

Il terremoto è stato avvertito anche in altre province, da Messina a Ragusa, ma pure a Siracusa e Enna.

Le scosse più forti sono state precedute da altre due scosse vicino a Bronte, la prima (magnitudo 2.2) alle ore 2.14, l’altra (magnitudo 2.0) alle 2.26. Poi alle ore 2.59 ancora una scossa nella zona di Biancavilla di magnitudo 2.5.

A parte alcuni feriti, non gravi, e altri ricoverati in stato di shock presso l’ospedale di Biancavilla non sono stati rilevati seri danni alla persona.

Carabinieri e vigili del fuoco. da questa mattina all’alba,  stanno valutando i danni soprattutto degli edifici storici.

La chiesa di Santa Maria di Licodia risulta danneggiata, per la caduta di un cornicione, come pure Palazzo Ardizzone, ex sede del municipio.

Solo una settimana fa è stata avvertita una forte scossa a Reggio Calabria.

 

 

 

 

 


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