Il Tribunale Civile di Enna ha emesso una sentenza senza precedenti che riconosce al convivente di fatto il diritto prioritario di scegliere il luogo di sepoltura del defunto, equiparandolo al coniuge e stabilendo la prevalenza sulla famiglia di origine. La decisione riguarda lo “ius eligendi sepulcri”, una fattispecie mai prima affrontata dalla giurisprudenza italiana.
Il caso
La controversia è nata dal contrasto tra la convivente di un defunto e i familiari di origine, composti dalla madre e da due sorelle. Le parenti si opponevano alla tumulazione della salma nel paese di residenza e pretendevano di trasferirla nel loro paese d’origine, dando origine a un procedimento civile d’urgenza.
La convivente, difesa dall’avvocato Salvatore Timpanaro, ha sostenuto in giudizio il proprio diritto di scegliere il luogo di sepoltura del compagno. Il legale ha portato avanti una tesi innovativa basata sull’equiparazione del convivente more uxorio al coniuge, presentando al Tribunale principi giurisprudenziali che fondano il diritto di scelta non sul vincolo giuridico formale del matrimonio, ma sul profondo legame affettivo tra le persone.
La sentenza
Il Tribunale ha accolto integralmente la tesi dell’avvocato Timpanaro, respingendo il ricorso dei familiari del defunto e condannandoli al pagamento delle spese di lite. I giudici hanno stabilito che, in assenza di disposizioni lasciate dal defunto in vita, lo ius eligendi sepulchrum spetta prioritariamente al convivente di fatto.
Secondo la motivazione della sentenza, è proprio con il convivente che il defunto ha creato quella profonda comunione di vita che giustifica la facoltà di scegliere un luogo per la sepoltura, permettendo visite costanti e periodiche senza particolari sacrifici. La decisione si inserisce nel solco dei più recenti orientamenti della giurisprudenza in materia di diritto di famiglia, che riconoscono pari dignità alle unioni di fatto rispetto al matrimonio.
Gli effetti
In virtù della sentenza, la salma resterà tumulata nel luogo scelto dalla convivente e non sarà traslata nel paese di origine richiesto dai familiari. La pronuncia del Tribunale di Enna costituisce un precedente giurisprudenziale importante per tutte le controversie future riguardanti il diritto di sepoltura, stabilendo chiaramente che il legame affettivo prevale sul vincolo di sangue quando si tratta di onorare la memoria del defunto.
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