Troina, chiesto finanziamento di 5 milioni di euro per il restauro dell’ex convento di Sant’Agostino

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Al Ministero dell’Intero, nell’ambito dei contributi per gli interventi destinati alla messa in sicurezza delle opere pubbliche e degli edifici del territorio

Un finanziamento dell’importo complessivo di 5 milioni di euro per il restauro e la messa in sicurezza della chiesa e dell’ex Convento di Sant’Agostino. È la richiesta avanzata dall’amministrazione comunale al Ministero dell’Interno, nell’ambito dei contributi per gli interventi destinati alla messa in sicurezza delle opere pubbliche e degli edifici del territorio, che il Governo nazionale, per il triennio 2018/2020, assegnerà ai comuni che ne presentino istanza, purché non beneficiari del “Bando Periferie”.

Da diverso tempo ormai, l’importante struttura religiosa troinese, acquisita dal Comune nella seconda metà dell’Ottocento, in seguito all’estensione in Sicilia delle leggi eversive, necessita infatti di lavori di restauro e di messa in sicurezza.

Il Convento, costruito dai monaci agostiniani nel 1491, comprende anche un loggiato esterno, risalente alla fine dell’Ottocento, utilizzato per molto tempo in occasione delle fiere locali e un’omonima chiesa, annessa all’edificio, che ha custodito il fercolo in argento del patrono San Silvestro, chiusa ormai al culto da diversi anni per problemi di sicurezza e di pubblica incolumità.

Il Comune, da diversi decenni in cerca di un finanziamento, ha già un progetto di restauro e consolidamento dell’opera, recentemente aggiornato, che mira al recupero statico e funzionale dell’intero complesso, con l’obiettivo di ridare valore e dignità a una struttura che ha svolto un ruolo importante per la vita sociale e economica della comunità troinese.

“Da tempo lavoriamo su questo progetto – spiega il sindaco Fabio Venezia –  e faremo il massimo sforzo per cercare di ottenere questo importante finanziamento che permetterebbe di far ritornare agli splendori di un tempo uno dei monumenti simbolo della storia troinese. L’idea è quella di riaprire al culto la chiesa e di trasformare i locali dell’antico Convento in un centro culturale e turistico polivalente”.

 

 


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