Troina, introduceva abbondante aria nell’intestino di un collega di lavoro tramite un compressore. Condannato a tre mesi di reclusione ed al pagamento di una provvisionale di 20 mila euro

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La vicenda ha avuto origine nel 2010, quando, mentre D.D. era intento a lavorare presso un’officina di Troina, subiva un’aggressione da un suo collega che, approfittando della circostanza che la vittima gli dava le spalle, mentre lavorava, ha avuto l’infelice idea di avvicinare il compressore d’aria nell’ano del primo, sprigionandogli all’interno dell’intestino un violentissimo getto d’aria.

La vittima veniva d’urgenza trasportata al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Nicosia e poi subiva interventi chirurgici e una lunga convalescenza.

Nello stesso anno, 2010, è iniziato il processo penale a carico dell’imputato, V.M., per il reato di lesioni aggravate, nel quale si è costituito parte civile la vittima, difesa dall’avvocato Silvio Vignera.

Già in primo grado l’imputato era stato condannato alla pena di tre mesi di reclusione, oltre al risarcimento del danno ed al pagamento delle spese processuali sostenute dalla parte civile, ma il Tribunale non si era affatto pronunciato sulla richiesta del pagamento di una somma a titolo di provvisionale. Così la vittima, ancora a mezzo dell’avvocato Silvio Vignera, impugnava la sentenza, chiedendo la condanna a pagare immediatamente, intanto, almeno una parte del danno in attesa che la sentenza divenisse definitiva e si calcolasse il danno totale.

La Corte di Appello, con la recente sentenza, ha accolto l’appello della parte civile; rigettato quello nel frattempo posto dall’imputato con l’avvocato Silvestro Plumari; ha confermato la condanna già stabilita in primo grado e condannato altresì l’imputato a rifondere alla povera vittima, a titolo di provvisionale (anticipo), la somma di 20 mila euro, salvo il calcolo totale del danno da effettuare in un successivo giudizio civile.


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