Oggi vive a Dubai, dirige Millionaire Consulting – agenzia che unisce velocità, comprensione e disciplina militare – e guida team internazionali su progetti SEO, Google Ads e automazioni che macinano sette cifre di fatturato annuo. Il suo mantra? «Trasformo clic in fatturato come nessun altro in Italia. Io non vendo servizi, vendo risultati».
Negli ultimi anni Valentino Mea è diventato un punto di riferimento per imprenditori, e-commerce e realtà corporate che pretendono numeri concreti, metriche tracciate al millimetro e rapidità esecutiva.
Lo abbiamo notato dopo il servizio a lui dedicato dal programma Re Start di Rai 3, e abbiamo voluto incontrarlo per capire cosa si nasconde dietro il suo successo e quali regole segue chi pretende performance da atleta d’élite nel marketing digitale.
Segue l’intervista che gli abbiamo fatto: una conversazione serrata che tocca mindset, strategie, errori comuni e visioni future, senza filtri e con la consueta schiettezza che lo contraddistingue.
Cominciamo con un gancio forte. «Ti spiego perché la tua agenzia ti sta fregando…». Cosa c’è dietro questa provocazione?
Le agenzie tradizionali vendono ore uomo, report patinati e parole rassicuranti. Io vendo solo risultati verificabili. Se dopo tre mesi i numeri non parlano, vuol dire che qualcosa non va: o la strategia è sbagliata o il cliente non ha la disciplina per eseguirla. In entrambi i casi non resto a guardare: cambio rotta o interrompo il progetto.
Hai mai visto un imprenditore che fattura 100 K al mese senza ads?
Sì, l’ho visto: me stesso nei primi anni, quando i budget non esistevano e l’unica leva era l’ottimizzazione organica estrema. Ma è stato un passaggio obbligato, non un modello scalabile. Oggi il vantaggio competitivo nasce dall’integrazione chirurgica fra SEO, Ads e automazioni: ogni canale sostiene l’altro e accelera la crescita esponenziale.
Partivi da zero. Qual è stato il momento di svolta che ti ha fatto passare da freelance sconosciuto a brand autorevole?
Nel 2016 ho firmato il primo contratto mensile da 10.000 €. Era un e-commerce di nicchia che nessuno voleva toccare: poche ricerche, margini ridotti. Nel giro di sei mesi abbiamo quintuplicato il traffico e portato il ROAS sopra 12. Quel caso studio mi ha aperto porte che sembravano murate.
La tua USP recita: «Trasformo clic in fatturato come nessun altro in Italia». Come lo dimostri a un nuovo cliente?
Con numeri in tempo reale. Prima di firmare, mostro dashboard GA4 e CRM dove ogni clic è tracciato fino all’incasso. Se non posso attribuire il reddito a una precisa attività di marketing, quell’attività non parte. Punto.
Millionaire Consulting si fonda su Velocità, Comprensione e Disciplina. Perché proprio questi tre pilastri?
Velocità perché il mercato digitale non aspetta. Comprensione perché senza analisi profonda rischi di correre nella direzione sbagliata. Disciplina perché la strategia più brillante muore senza esecuzione maniacale.
Affermi «Io non vendo servizi, vendo risultati». In concreto, come strutturi un contratto?
Fee fissa + quota variabile legata a metriche di business (utile lordo, MRR, lead qualificati). Se interferisci con l’account Google Ads senza avvertire, paghi una penale; se rispetti il piano, condividiamo gli upside. Così siamo sulla stessa barca, e tutti remano.
Parliamo di SEO avanzata. Qual è l’errore più grave che vedi fare alle aziende?
Confondere visibilità con redditività. Posizionarsi per keyword a basso intent produce traffico che non converte e gonfia soltanto l’ego. Io parto sempre dal margine di prodotto e costruisco la mappa semantica intorno al profitto, non al vanity traffic.
Gestisci budget milionari in Google Ads. Qual è la tua filosofia di bidding?
«Controllo granulare, scala automatica». Imposto segmentazioni micro – device, orari, geo – e poi lascio all’algoritmo la libertà di espandersi sui pattern che generano ROAS > 7. La mano umana decide la cornice; la macchina dipinge dentro i bordi.
Molti temono che le automazioni sostituiranno i marketer. Tu che visione hai?
L’automazione sostituisce i mediocri, non i strateghi. Chi sa fare domande migliori alle macchine diventa inarrestabile. Nel mio team l’AI è il junior più veloce del mondo: lavora H24 e produce dati che usiamo per decisioni ad alto impatto.
Come selezioni i collaboratori?
Testo Comprensione con casi reali, Velocità con deadline impossibili e Disciplina con revisioni multiple. Se mancano uno di questi tre elementi, non entrano nel roster. I migliori performano come atleti d’élite, altrimenti il progetto perde slancio.
Qual è stata la sfida più dura da imprenditore?
Passare dall’operatività alla strategia senza perdere il controllo della qualità. Cedere il timone di alcune task è stato doloroso, ma necessario per scalare. Ho impostato SOP dettagliatissime e KPI settimanali: ora il team agisce al millimetro.
Quanto incide l’ecosistema locale sul tuo business?
Fiscalità favorevole, networking ad altissima densità di capitali e mentalità “go big or go home”. Qui non esiste «non si può fare». Se proponi un piano credibile, trovi investitori in un brunch di Domenica. Questo ambiente ti obbliga a giocare al massimo livello ogni giorno.
Guardando al futuro, quale sarà il prossimo terreno di conquista?
L’ottimizzazione dei brand per i motori di risposta AI. Quando ChatGPT, Gemini o Claude restituiscono un answer-snippet, voglio che la fonte autorevole sia il mio cliente. Stiamo già lavorando su markup semantici ad hoc e su contenuti formattati «AI-ready».
Molti giovani ti vedono come un mentore. Che consiglio dai a chi vuole entrare nel digital marketing oggi?
Impara i fondamentali (copy, funnel, analytics), poi specializzati. Evita i “fuffaroli” che vendono scorciatoie: la strategia si costruisce su dati reali, non su hype. Fai test, misura, itera. Se non sai spiegare l’equazione che trasforma un clic in euro, non stai facendo marketing, stai giocando al casinò.
Chiudiamo con una call to action. Cosa vuoi dire a chi ci sta leggendo?
Studia i casi studio che pubblico, verifica i risultati che ottengo per il mio sito Valentinomea.it, poi decidi. Ma ricordati: chi rimanda oggi, domani paga l’interesse composto dell’inerzia.
Ultima battuta: qual è la prima cosa che fai ogni mattina per rimanere allineato ai tuoi obiettivi?
Pianifico la giornata in blocchi da 90 minuti senza distrazioni, movimento incluso. È la mia assicurazione contro la deriva operativa: se la priorità è chiara all’alba, nessun imprevisto la sposta.
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