A Nicosia, il Venerdì Santo si celebra con la tradizionale processione del Padre della Provvidenza, un antico crocifisso custodito all’interno della cattedrale di San Nicolò. Questa celebrazione rappresenta uno dei momenti più significativi e sentiti della Settimana Santa nicosiana, attirando migliaia di fedeli.
La giornata di passione inizia nella basilica di Santa Maria Maggiore, dove si svolge una funzione con il crocifisso “Padre della Misericordia” disteso sull’altare centrale e coperto da un telo rosso. Il momento dell’adorazione della Croce ha luogo quando il telo viene rimosso, permettendo ai fedeli di rendere omaggio al simbolo della Passione di Cristo.
Il Padre della Provvidenza, che raffigura Cristo spirante ed è attribuito al crocefissaio palermitano Gaspare De Miceli, si differenzia dal Padre della Misericordia per il fatto che rappresenta Gesù ancora in vita, con il volto e il corpo che esprimono tutto il dolore del supplizio. In un passato non troppo lontano, entrambi i crocifissi venivano portati in processione lo stesso giorno, dando origine alla storica rivalità cittadina tra i “mariani” e i “nicoleti”, che spesso sfociava in risse poco consone al contesto sacro.
Prima dell’uscita del Padre della Provvidenza, dalla chiesa di San Calogero viene portata in processione la scultura dell’Addolorata con in braccio il Cristo Morto, un’opera pregevole attribuita all’artista gangitano Filippo Quattrocchi, recentemente restaurata. La statua viene posizionata in via Fratelli Testa, in attesa dell’uscita del Cristo dalla cattedrale.
In cattedrale, prima della processione, si celebra una messa presieduta da monsignor Giuseppe Schillaci, vescovo della Diocesi di Nicosia, durante la quale si svolge anche l’adorazione della croce. Al termine della celebrazione, il crocifisso Padre della Provvidenza viene calato dalla navata e trasportato disteso fuori dalla chiesa dai portatori, davanti a una moltitudine di fedeli. Prima dell’inizio della processione vera e propria, il crocifisso viene adagiato su un motocarro dal quale è stato precedentemente calato, e alla sua base viene posta la reliquia della “Spina Santa”, che secondo la tradizione proverrebbe dalla corona di spine di Gesù.
La processione è aperta dagli scout, seguiti dall’intero clero nicosiano guidato dal vescovo Giuseppe Schillaci e dai sacerdoti delle chiese di Nicosia. Dietro di loro procede la banda musicale San Felice, diretta dal maestro Giuseppe Tamburello, e la statua dell’Addolorata con il Cristo Morto.
Il corteo attraversa tutto il centro storico, accompagnato da due ali di folla ininterrotte. In tarda serata, il Padre della Provvidenza fa ritorno in piazza Garibaldi dove, posizionato davanti al palazzo Municipale, i fedeli ascoltano l’omelia del vescovo Schillaci e ricevono la solenne benedizione.
Il rito si conclude con il crocifisso che viene nuovamente sollevato e rimosso dal motocarro per essere riportato in cattedrale tra gli applausi dei fedeli. L’ultimo atto della giornata è la ricollocazione del Padre della Provvidenza nella navata destra della cattedrale, dove resterà custodito per tutto l’anno. Anche la statua della Madonna Addolorata viene riposta nella chiesa di San Calogero, dove il Giovedì Santo vengono allestiti i Sepolcri con altre pregevoli statue.
La processione del Padre della Provvidenza rappresenta uno degli eventi religiosi più seguiti e partecipati a Nicosia, testimoniando quanto questo sacro rito sia ancora oggi sentito e quanto sia profondamente radicata questa tradizione religiosa nella popolazione locale.
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