Assoconsumatori Enna: “Vittoria contro Acquaenna. Una sentenza a favore dei cittadini sulle partite pregresse”

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Ancora una sentenza del tribunale di Enna avente per oggetto l’appello del gestore del servizio idrico Acquaenna Scpa (appellante) e appellato Giuseppe Bruno in merito alla sentenza del Giudice di pace che con sentenza del 2016 riconosceva non dovute le così dette “Partite Pregresse” iscritte in bolletta a far data dall’aprile del 2014.

Una controversia che si è protratta nel tempo ma che alla fine ha viste accolte le richieste dell’appellato difeso dall’avvocato dell’associazione Ilaria Di Simone.

Il Giudice del Tribunale con sentenza del 16 agosto 2021 dichiara l’inammissibilità dell’appello proposto da Acquaenna e per l’effetto conferma la sentenza del Giudice di pace del 2016. Così come volevasi dimostrare non risulta a vero ciò che Acquaenna propala la debenza delle così dette “Partite Pregresse” un altro tassello che va ad inserirsi nel quadro di una azione di chiarezza giuridica che l’associazione dei consumatori persegue, ciò perché se le “partite pregresse” altro non sono che mancati guadagni per un piano d’ambito sovrastimato realizzato dalla Sogesid, quali responsabilità possono addossarsi all’utente finale?

Se responsabilità c’è questa appartiene alla Sogesid e per tramite al Ministero della Transizione Ecologica (MiTE) e del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (MIMS).

Ma certamente iniziare un contenzioso con i ministeri è cosa ardua e difficilmente avrebbe visto Acquaenna vittoriosa ed allora ecco che si scarica tutto, con il consenso di un commissario dell’ATO idrico, sui cittadini che difficilmente trovano la forza e la volontà di opporsi ad una tale determinazione.

Mah….?  Bisogna poi ricordare che a sostegno delle rivendicazioni dei cittadini che difendiamo vi sono tre sentenze dei tribunali della Sardegna: Nuoro, Sassari, Cagliari che in rispettive sedute collegiali hanno riconosciuto non dovute le così dette “partite pregresse”.

Pippo Bruno


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