Dibattito a Nicosia sull’impatto della riforma sull’autonomia differenziata sulla sanità locale – VIDEO

Condividi l'articolo su:

Venerdì 19 aprile, presso l’aula consiliare del palazzo municipale di Nicosia, si è tenuta una tavola rotonda organizzata dal gruppo politico Liberi e Uniti. I temi principali trattati riguardavano la legge sull’autonomia differenziata e le sue ripercussioni sulla sanità locale. Antonello Catania, segretario del circolo PD di Nicosia, ha introdotto gli ospiti e delineato le principali problematiche associate a questa legge, fortemente sostenuta dalla Lega.

L’evento ha visto la partecipazione del sindaco Luigi Bonelli, che ha dato il benvenuto a tutti i presenti. Successivamente, sono intervenuti i membri del gruppo consiliare di opposizione Liberi e Uniti, che conta quattro consiglieri in consiglio comunale. Hanno espresso le loro opinioni il capogruppo Luciana Spedale, il presidente del consiglio comunale Sigismundo Li Volsi e i consiglieri comunali Domenico Scavuzzo e Lidia Messina. Tutti hanno sottolineato il rischio che grava sulla sanità locale se la legge Calderoli sull’autonomia differenziata dovesse essere approvata in Parlamento. Hanno evidenziato come le regioni del nord, già benestanti, potrebbero permettersi ulteriori investimenti nel settore sanitario, mentre le regioni del sud, notoriamente più povere, potrebbero subire un collasso e ridurre ulteriormente i servizi sanitari, già precari nel nostro territorio. Tra gli ospiti, Katya Rapè, segretario provinciale del PD ennese, ha salutato gli illustri partecipanti al dibattito.

Gli interventi dei politici sono stati intervallati da contributi del pubblico in sala, in particolare da operatori sanitari che hanno espresso preoccupazione per l’eventuale approvazione di questa riforma, temendo che possa aggravare ulteriormente la situazione della sanità locale.

Al dibattito hanno partecipato quattro parlamentari. Tra questi, l’onorevole Giovanni Burtone, parlamentare regionale del PD all’Ars, componente della commissione sanità e sindaco di Militello Val di Catania. Nella sua doppia veste, Burtone ha evidenziato i numerosi problemi che affliggono le aree interne della Sicilia, tra cui lo spopolamento e il collasso del sistema sanitario dovuto alla mancanza di medici. Ha criticato le riforme del governo Meloni, sostenendo che non risolvono queste problematiche. Burtone ha espresso la speranza che la popolazione comprenda questi temi e si mobiliti in protesta per sostenere l’opposizione.

Sul medesimo fronte si è espresso l’onorevole Fabio Venezia, parlamentare regionale del PD. Ha ricordato come la recente pandemia abbia insegnato che la salute dei cittadini è un bene primario da rafforzare, non da penalizzare. Ha criticato le riforme dei governi nazionali e regionali, accusandole di privilegiare la logica dei numeri a scapito del benessere dei cittadini nelle aree interne.

Infine, la deputata nazionale del PD, l’onorevole Stefania Marino, ha espresso critiche alle riforme del governo Meloni. Ha manifestato il desiderio di capire come i suoi colleghi parlamentari di maggioranza possano accettare riforme che penalizzano i cittadini, in particolare quelli delle aree interne. Ha sottolineato come l’obiettivo della legge sull’autonomia differenziata sembri essere quello di dividere l’Italia in due, creando una distinzione tra cittadini di serie A e di serie B.

L’intervento conclusivo è stato quello del senatore Antonio Nicita, membro della commissione bilancio. Nicita, parlamentare del PD, ha esposto in modo conciso le origini della legge sull’autonomia differenziata, un punto chiave dell’agenda politica della Lega di Salvini. Questa legge, se approvata, permetterebbe alle Regioni a statuto ordinario di richiedere ulteriori forme e condizioni di autonomia su una ventina di materie. La possibilità che una Regione possa richiedere maggiore autonomia su un così ampio spettro di materie ha sollevato preoccupazioni riguardo alla potenziale frammentazione dello Stato e all’accentuazione delle differenze esistenti nei servizi, come la sanità e l’istruzione. Secondo Nicita, la legge è incostituzionale e deriva da una errata interpretazione dell’articolo 117 della Costituzione, modificato nel 2001. La legge, approvata dal Senato a gennaio di quest’anno, non prevede i livelli essenziali di prestazione, che dovrebbero garantire a tutti i cittadini il diritto all’assistenza sanitaria, sociale e all’istruzione. Inoltre, i costi di questa riforma, che potrebbero avere un impatto negativo sulla vita dei cittadini, in particolare quelli del sud Italia, non sono chiari. Nicita ha evidenziato le contraddizioni all’interno della maggioranza di governo, divisa su questa riforma e su altre. In particolare il partito Fratelli d’Italia non è convinto della riforma sull’autonomia differenziata, così come la Lega non è convinta della riforma sul premierato. Secondo il senatore, la maggioranza non è unita da un progetto politico, ma è semplicemente una maggioranza numerica.

La serata si è conclusa con un momento di allegria e convivialità, orchestrato con maestria da Progetto Sociale 2002. Gli operatori hanno creato in particolare, dei vivaci fiori di carta e dei deliziosi cestini di dolci, donati a tutti i partecipanti.



Condividi l'articolo su: