Imballaggi, piede sull’acceleratore per riuso e riciclo

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L’Ue conferma il raggiungimento dell’obiettivo della neutralità climatica entro il 2050 e richiede uno sforzo maggiore anche al settore degli imballaggi. Dati alla mano, sono circa 180 kg di rifiuti quelli prodotti da un europeo in un anno, suddivisi tra plastica e carta. Come si può ridurre questa enorme quantità davvero dannosa per l’ambiente?

Secondo le prospettive future le azioni da compiere sono essenzialmente: ridurre e limitare la produzione di rifiuti da imballaggio; rendere tutti gli imballaggi riciclabili; ridurre contestualmente lo sfruttamento delle materie primarie, incentivando l’uso delle secondarie.

L’aumento dei rifiuti di imballaggio è una conseguenza anche dell’aumento del commercio online, negli ultimi anni, complice la pandemia, gli acquisti online, non solo di beni non di prima necessità, ma anche di alimenti, hanno subito un’impennata, portando le aziende a interrogarsi su come spedire la merce.

Scegliere metodi di spedizione che non solo preservino l’integrità del prodotto, ma che arrechino meno danno possibile all’ambiente è un obiettivo raggiungibile, partendo dalla scelta degli imballaggi, che devono essere sempre più sostenibili e riciclabili. Dalla plastica alla carta da imballaggio, la scelta deve essere accurata, facendo affidamento su aziende leader nel settore come Rajapack, che da anni si è fatta promotrice di concetti come riuso e sostenibilità.

La sfida più grande per l’economia circolare riguarda il packaging, che una volta usato, diventa rifiuto. Ecco perché tutte le aziende aperte al futuro, stanno cercando di ottimizzare le produzioni di imballaggi che possano essere riutilizzati, riducendo sprechi e impatto negativo sull’ambiente.

A sostegno del riciclo, sicuramente nell’immediato futuro alcuni tipi di imballaggio, come i monouso, utilizzati per le consegne dei ristoranti o nelle catene alimentari per cibo, frutta e verdura andranno vietati.

Anche per quanto riguarda la plastica, la normativa vigente spinge sempre più per la produzione e l’uso di plastica compostabile e biodegradabile. In generale, tutti gli imballaggi usati nei prossimi anni dovranno essere sostenibili, quindi riciclabili, compostabili e prodotti con materie dal basso impatto ambientale. Dalla plastica PET al cartone, questi materiali una volta usati, vanno tritati, ridotti in poltiglia e rimescolati per dare vita a nuovo materiale per imballaggi.

L’economia circolare è ormai un processo che coinvolge tutti: i governanti impegnati ad adottare politiche coerenti a promozione degli imballaggi eco sostenibili e gli acquirenti, che oggi non acquistano più alla rinfusa, ma lo fanno, complici i social e la comunicazione digitale, con coscienza.

L’impegno è richiesto da tutte le parti in gioco, comprese le aziende che producono e vendono imballaggi.



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