La Procura della Repubblica di Enna ha chiesto il rinvio a giudizio per otto tesserati FIGC accusati di frode sportiva

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La Procura della Repubblica di Enna, a seguito delle indagini condotte dalla Squadra Mobile e dal Nucleo Centrale della Polizia dei Giochi e delle Scommesse del Servizio Centrale Operativo di Roma, ha richiesto il rinvio a giudizio di 8 soggetti (tesserati FIGC: atleti, dirigenti ed allenatori) per il reato di frode in competizioni sportive.

Le indagini hanno avuto inizio nel mese di ottobre 2019 ed hanno riguardato incontri di calcio del Campionato Nazionale di Serie D, Girone I, Stagione Calcistica 2019/20, terminando nel mese di Marzo 2020.

La Squadra Mobile di Enna, a seguito di attività info-investigative, ha redatto una prima informativa di reato che ha permesso a questa Procura della Repubblica di iscrivere nel registro degli indagati, sin da subito, più tesserati della FIGC per frode in competizioni sportive.

In particolare, agli indagati è stato contestato il reato di frode in competizioni sportive, in quanto compivano atti fraudolenti volti a raggiungere un risultato diverso da quello conseguente al corretto e leale svolgimento delle partite di calcio (art. 1 della Legge n. 401/1989).

Diversi gli incontri monitorati dagli investigatori della Polizia di Stato che si ritiene siano stati falsati a seguito di accordi illeciti tra i tesserati.

Le indagini condotte nel 2020 hanno, inoltre, permesso di riscostruire illeciti sportivi costituenti fatti penalmente rilevanti anche per la stagione 2018/19.

Tra gli indagati principali emerge la figura dell’ex direttore sportivo del “Troina Calcio”, già sospeso per aver tentato di combinare un incontro. Nonostante la squalifica, il direttore sportivo di fatto della squadra ennese continuava a persistere nella condotta antigiuridica. Parte della dirigenza del “Troina Calcio”, militante nel Campionato Serie D nazionale, ha denunciato alla Polizia di Stato il comportamento antisportivo del loro ex Dirigente e questo ha permesso di ricostruire diversi fatti illeciti.

Su delega di questa Procura della Repubblica, la Polizia di Stato ha escusso numerosi tesserati della FIGC per raccogliere fonti di prova, poi risultate utili ai fini dell’emissione della richiesta di rinvio a giudizio. Grazie al supporto del Nucleo Centrale della Polizia dei Giochi e delle Scommesse del Servizio Centrale Operativo è stato, altresì, possibile documentare una scommessa effettuata da un giocatore di calcio che si era vantato con amici di aver puntato sul risultato esatto, falsando l’esito finale e conseguendo una vincita di quasi 3.000 Euro.

Sono stati raccolti indizi di reato in ordine al pagamento di oltre 35.000 Euro, a favore del direttore sportivo pro tempore del “Troina Calcio”, da parte del “Rotonda Calcio” per la vittoria di quest’ultima squadra.

Inoltre, gli indagati hanno tentato di combinare altri risultati calcistici tra le squadre del “Troina Calcio”, del “Corigliano”, del “Troina Calcio” e del “Marina di Ragusa”.

Le indagini hanno avuto termine a seguito dell’emergenza pandemica, quando il Campionato di calcio per la stagione 2019/2020 è stato dapprima sospeso e poi concluso nel mese di Marzo 2020.

La Procura della Repubblica di Enna ricevuta l’informativa di reato dalla Squadra Mobile ennese, dopo aver notificato l’avviso di conclusioni indagini e aver avanzato richiesta di rinvio a giudizio, ha trasmesso gli atti alla Procura Federale della FIGC per l’adozione di eventuali iniziative disciplinari di competenza della giustizia sportiva.

 


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