Nicosia, disposta l’autopsia sul dipendente di Blasco trovato morto il 23 luglio

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Si infittisce il giallo sull’omicidio dell’allevatore Salvatore Blasco trovato morto il 24 febbraio scorso. La procura di Enna ha disposto disposto l’autopsia sul corpo del cittadino romeno di 39 anni, trovato morto nelle campagne di Nicosia il 23 luglio.

L’uomo era dipendente dell’azienda agricola di Salvatore Blasco, allevatore, 55 anni, il cui corpo era stato rinvenuto lo scorso 24 febbraio in contrada Sperone di Nicosia. Sulla morte di Blasco, dopo il deposito della perizia autoptica la procura di Enna aveva iscritto nel registro degli indagati 5 persone e, con il deposito delle analisi scientifiche sui reperti biologici e le altre tracce rilevate sulla scena del delitto e sull’auto dell’uomo, l’inchiesta si è allargata ad altri soggetti.

Adesso, a 5 mesi di distanza dall’omicidio di Salvatore Blasco, la morte del dipendente romeno che da diversi anni lavorava in azienda, occupandosi soprattutto della mandria di bovini. La mattina del 23 luglio l’uomo era andato in contrada Noci sempre in territorio di Nicosia, dove attualmente si trova il bestiame ma non vedendolo rientrare il padre di Blasco, che attualmente si occupa dell’azienda, si è preoccupato ed è andato a cercarlo insieme ad un familiare.

Secondo le pochissime indiscrezioni trapelate, l’uomo era già morto all’arrivo di Blasco che ha subito chiamato la polizia. Da un primo esame non si escluderebbe la morte accidentale dell’operaio romeno, ma è stata disposta l’autopsia per accertare le cause della morte. Cinque mesi fa dopo il ritrovamento del corpo di Blasco a poche centinaia di metri dalla casa rurale che si trova nella sua azienda, la prima ipotesi era stata di morte accidentale e solo l’autopsia aveva accertato la morte violenta, riconducibile ad un pestaggio ad opera di più persone. A rinvenire il corpo dell’allevatore era stato lo stesso dipendente trovato morto ieri.

 


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