Nissoria, il TAR ritiene inammissibile il ricorso del sindaco sulla variante bocciata dal consiglio comunale

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L’ex presidente del consiglio comunale di Nissoria, Rosario Patti e l’ex consigliere comunale, Carlo Ciaramidaro hanno comunicato con una nota che il TAR di Catania ha dichiarato inammissibili per difetto di legittimazione processuale attiva dei ricorrenti, i ricorsi presentati contro il consiglio comunale di Nissoria dal sindaco e dal vice sindaco dello stesso comune, assistiti dagli avvocati Dipietro  e Cortese di Enna

Rosario Patti

Il consiglio comunale era presieduto fino al 29 novembre da Rosario Patti, il ricorso riguardava la delibera “variazione di destinazione urbanistica da area artigianale in insediamento sportivo”.

Il tribunale amministrativo, tenuto conto delle eccezioni proposte dall’ex presidente del consiglio Rosario Patti e dal consigliere comunale Carlo Ciaramidaro, assistiti dall’avvocato Erio Buceti, ha rigettato interamente i ricorsi proposti in quanto ritenuti inammissibili.

Il sindaco Glorioso ed il vice sindaco Buscemi sono stati, altresì, condannati a pagare le spese processuali.

Ancora una volta si dimostra l’incapacità di certi personaggi di trovare sintesi in accordo con il massimo consesso civico e di praticare strade imbarazzanti nel solo tentativo di indebolire l’immagine del nostro paese”, affermano Patti e Ciaramidaro.

Colpisce particolarmente l’appunto del giudice – continuano nella loro nota i due esponenti politici nissorini –  ‘… è un conflitto che non può essere trasposto in sede giurisdizionale, ma che deve invece essere affidato all’agorà…’, che aggrava la posizione dei soliti noti nel pretendere di risolvere questioni ascrivibili alla politica con mezzucci non contemplati nella ottimale ed efficiente gestione della cosa pubblica”.

“A seguito dell’ennesima debacle, il sindaco e la sua truppa dovrebbero immediatamente dimettersi prendendo atto del fallimentare tentativo di ostacolare ancora una volta la democrazia. Andiamo avanti!” Concludono nella loro nota Rosario Patti e Carlo Ciaramidaro.

 


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