PD Nicosia-Villadoro: “Attenti a non abbassare la guardia e diciamo sempre no ad un hub logistico-addestrativo militare nel nostro territorio”

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Pubblichiamo la nota del circolo PD di Nicosia-Villadoro in merito alla vicenda dell’hub logistico addestrativo dell’Esercito Italiano.

Il circolo PD di Nicosia-Villadoro, unitamente ai tre consiglieri comunali Li Volsi, Messina e Scavuzzo, continua a dire NO alla costituzione di un hub logistico-addestrativo,   per lo stoccaggio di veicoli tattici leggeri, medi e pesanti e la condotta di attività addestrative in bianco e a fuoco nel nostro territorio, anche se è avvenuta la revoca  da parte della Giunta Comunale di Nicosia  della delibera n.57/2023.

Con questa delibera  il sindaco, era stato autorizzato a sottoscrivere giorno  8 maggio scorso, assieme ai suoi colleghi di Gangi e Sperlinga, un accordo di collaborazione con l’Esercito Italiano per la realizzazione del famoso poligono militare, oggetto nei giorni scorsi di preoccupazioni  da parte dei cittadini nicosiani e degli altri comuni interessati. La revoca della delibera n. 57/2023 della Giunta di Nicosia è stata adottata subito dopo la revoca dell’analogo atto amministrativo da parte del Comune di Gangi e per le forti proteste espresse dai cittadini a difesa del futuro dei nostri territori e sulla sostenibilità socio-ambientale ed economica del poligono militare, in un’area a vocazione agrituristica e cerealicolo-zootecnica. In essa, peraltro, insistono lo storico borgo di Santa Venera, siti di pregio ambientale come il Monte Zimmara, ZSC Zona Speciale di Conservazione, e il Bosco di Sperlinga, una riserva naturale inserita tra i siti di interesse comunitari, dove qualsiasi intervento antropico deve essere preceduto da una valutazione di incidenza ambientale di competenza regionale, a tutela delle specie faunistiche e floristiche presenti.

Come fa allora il sindaco di Nicosia a sottoscrivere l’art. 2 dell’accordo di collaborazione che afferma “sono autorizzate a favore dell’Esercito Italiano le attività logistiche  ed addestrative (condotta di esercitazioni in bianco ed a fuoco, con utilizzo di veicoli, armi e sistemi d’arma in dotazione), nel pieno rispetto dei vincoli ambientali e di sicurezza” ?

Autorizzate da chi?   Una normativa di riferimento, per individuare le aree da utilizzare per le esercitazioni militari, è il decreto legislativo n.66 del 2010, che all’art. 322 prevede la costituzione di un Comitato misto paritetico per l’esame dei problemi connessi all’armonizzazione tra i piani di assetto territoriale e di sviluppo economico e sociale della regione e delle aree sub regionali e i programmi delle istallazioni militari e delle conseguenti limitazioni. Il Comitato paritetico è composto da rappresentanti del Ministero della Difesa, del Ministero dell’economia e della Regione. Recita ancora la normativa che “Ciascun comitato, sentiti gli enti locali e gli altri organismi interessati, definisce le zone idonee alla concentrazione delle esercitazioni di tiro a fuoco nella regione per la costituzione di poligoni, utilizzando, prioritariamente, ove possibile, aree demaniali.. Per le aree addestrative, terrestri, marittime e aeree, sia provvisorie sia permanenti, si stipulano disciplinari d’uso fra l’autorità militare e la regione.

Il comitato paritetico, pertanto, ha la funzione di garantire sia i principi costituzionali della difesa della patria e della garanzia della sicurezza nazionale, ma anche quelli della salvaguardia della salubrità ambientale e della tutela della salute dei cittadini, i quali hanno anche il diritto di attuare i piani economici e di sviluppo dei territori in cui vivono. 

Se è vero che il Comitato paritetico ha già espresso un parere sulla proposta di Hub militare nella nostra zona, esso ha acquisito il parere tecnico del comune  di Nicosia e degli altri comuni interessati sull’esame dei problemi connessi all’armonizzazione tra i piani di assetto territoriale e di sviluppo economico e sociale del territorio  e i programmi delle istallazioni militari e delle conseguenti limitazioni ?

E se la competenza a stipulare disciplinari d’uso con le autorità militari è della regione, quale era la funzione dell’accordo di collaborazione, la cui sottoscrizione  è stata revocata dal sindaco di Nicosia?  

Poiché le competenze sono in capo alla Regione e poiché l’accordo di collaborazione viene ancora condiviso dal Comune di Sperlinga, a nostro avviso il rischio dell’hub militare nel cuore dei nostri luoghi di pregio potrebbe esserci ancora.

Noi tutti, pertanto, non dobbiamo abbassare la guardia e dobbiamo chiedere  al Presidente della Regione, anche tramite i nostri rappresentati politici territoriali, un intervento, a tutela del futuro delle nostre popolazioni. Abbiamo dei punti di forza, da cui bisogna sempre partire per un progetto di sviluppo ecosostenibile, rappresentati dal patrimonio storico, dalle risorse naturalistiche e dai campi e dai pascoli incontaminati.  L’hub militare metterebbe tutto ciò a rischio, inquinando almeno con metalli pesanti e rifiuti pericolosi il suolo e le falde e riducendo notevolmente le  possibilità di sopravvivenza dei nostri centri abitati.  Va ricordato che circa 40 anni fa fu scongiurata la realizzazione di un poligono militare di ampie dimensione nell’area dei Nebrodi, grazie alle lotte delle popolazioni interessate e dei sindaci che ne erano alla guida.

Dove sono operativi gli hub logistico-addestrativo dell’Esercito Italiano, a partire dalla riserva di Punta Bianca nell’agrigentino, i cittadini e le associazioni ambientaliste denunciano da parecchi anni  l’inquinamento subito, anche di tipo acustico, e l’assoluta mancanza di benefici economici.   

Abbiamo a disposizione uno studio, il quale conferma  che se noi riuscissimo a mettere a sistema all’interno di un progetto di sviluppo ecosostenibile, anche in consorzio con  altri Comuni dei Nebrodi e delle Madonie le nostre risorse storiche,  naturali e umane, con uomini e donne dalla grande laboriosità, sfruttando la nostra appartenenza al GAL delle Madonie e al Sistema Nazionale delle zone interne, potremmo ricavare fino a trenta volte tanto quanto potremmo ottenere dalla presenza dei militari in addestramento periodico  nei nostri centri.

Attenti a non credere a soluzioni facili e miracolistiche per superare la nostra crisi demografica ed economica attuale, così come qualcuno vorrebbe farci credere. I tre sindaci firmatari dell’accordo di collaborazione con il Ministero della Difesa, dovrebbero, invece, siglare un protocollo d’intesa col governo regionale e con l’ANAS per l’ammodernamento della S.S. 120 (dell’Etna e delle Madonie), una strada storica e strategica per il nostro sviluppo, la quale collega Palermo con Catania, ma  oggi risulta del tutto abbandonata nel tratto Nicosia-Sperlinga-Gangi.

Il circolo PD di Nicosia e Villadoro e i suoi consiglieri comunali,  i deputati On. Stefania Marino e On. Fabio Venezia e la segretaria provinciale del PD Katia Rapè esprimono la loro contrarietà  alla costituzione di un hub logistico-addestrativo dell’Esercito Italiano nell’area madonita-nebroidea, che diventerebbe un sito sensibile a rischio in questo momento di crisi geopolitica internazionale. Sono pronti, altresì, ad intraprendere, assieme a tutti i cittadini, le iniziative necessarie ad evitare il rischio della costituzione del poligono militare, che determinerebbe solo  incertezze, mettendo a repentaglio un futuro dignitoso e di sano sviluppo, unica condizione capace di dare speranze e opportunità di lavoro, soprattutto ai giovani .

IL CIRCOLO PD DI NICOSIA – VILLADORO “



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