Recovery plan, niente Ponte sullo Stretto. La rabbia del centrodestra: “Conte umilia la Sicilia”

Condividi l'articolo su:

[ad_1]

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on email
Share on print

PALERMO – “Crediamo che le azioni del governo Conte e le parole, per bocca del suo plenipotenziario nell’Isola, il vice ministro Cancelleri, sui progetti del Recovery fund, certifichino la loro inadeguatezza, incapacità e arroganza nel gestire la cosa pubblica e in particolare nel promuovere lo sviluppo della Sicilia. Con questa programmazione miliardaria dei fondi previsti dall’Unione europea, alla fine hanno partorito un topolino per i siciliani”. Lo dicono i deputati del gruppo di Fratelli d’Italia all’Assemblea regionale siciliana, secondo cui senza il Ponte né l’alta velocità sul Recovery Plan “il governo Conte umilia la Sicilia e i siciliani”. “Cancelleri annuncia che hanno cassato le opere senza progetti esecutivi già pronti – aggiunge la capogruppo Elvira Amata – perché lo chiede l’Unione europea. Ma di progetti esecutivi in Sicilia abbiamo solo quello del Ponte sullo Stretto, ma invece di intervenire con una variante progettuale per adeguarlo alle nuove tecniche, che fanno a Roma? Lo cassano, e il viceministro ha anche l’ardire di dichiarare che hanno stanziato 50 milioni di euro per, udite udite, uno studio di fattibilità, riportandoci indietro così allo stato iniziale della fine degli anni Settanta, all’epoca dei governi democristiani. L’altezzosità poi delle dichiarazioni di Cancelleri sia nei confronti del piano e delle richieste presentate del presidente della Regione Musumeci, sia di quello della Conferenza delle Regioni italiane, lasciano sgomenti – ancora Amata -. L’esponente grillino sostiene che si prevedono 20 miliardi di euro destinati alla Sicilia, ma di questi 8, quasi la metà, sono soltanto per il raddoppio dei binari ferroviari Palermo-Catania-Messina, peraltro già finanziato con altre risorse. Dell’alta velocità, che è cosa diversa, nemmeno l’ombra, e quindi, senza neanche il Ponte sullo Stretto di Messina, il tanto agognato completamento del corridoio Ue Berlino-Palermo è già azzoppato. Di questo strombazzato ‘piano Marshall’, i siciliani non percepiranno alcuna reale opera. Non sappiamo se invece sarà così anche per altre aree del Paese, che le grandi infrastrutture, dalla Tav al Mose, le hanno viste realizzate. I parlamentari di Fratelli d’Italia a Roma faranno la loro parte, così come i colleghi del centrodestra, fino a chiedere le dimissioni di questo governo – conclude Amata -. Lanciamo un appello ai parlamentari siciliani della maggioranza che finora non hanno alzato un dito per fare gli interessi della nostra terra, nella speranza che abbiano un moto d’orgoglio a difesa dei siciliani ed esprimano il loro dissenso su questa programmazione dei fondi fatta da Conte”.

 MINARDO (LEGA): “LA SICILIA A BOCCA ASCIUTTA”

“La Sicilia a bocca asciutta ed in particolare il sud est dell’Isola completamente dimenticato”. Questo il giudizio del deputato della Lega alla Camera Nino Minardo sul Pnrr messo a punto dal governo Conte. “I siciliani – spiega – non potevano aspettarsi regalo peggiore per il Natale dal governo nazionale, hanno messo su carta un piano dove manca il Ponte sullo stretto di Messina ma soprattutto mancano i progetti per lo sviluppo dei territori e di quelle realtà siciliane rimaste più indietro che, soprattutto in questo momento di emergenza sanitaria, non riescono a risollevarsi”, aggiunge Minardo. Il deputato siciliano della Lega rileva inoltre che “dall’orizzonte del Recovery è totalmente sparito soprattutto il sudest siciliano dove mancano la velocizzazione delle tratte ferroviarie, il completamento dell’autostrada Siracusa-Gela e della Ragusa-Catania, interventi per il dissesto idrogeologico e l’erosione costiera”.

LEGGI ANCHE: Ponte sullo Stretto, Cancelleri: “Prima le opere finanziate, poi ne parliamo”

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on email
Share on print

Leggi anche:

[ad_2]

Source link


Condividi l'articolo su: