“Cresce in numero e qualità la motivata opposizione all’ipotesi, ancora in campo, della costruzione di un hub logistico-organizzativo nella nostra isola dell’Esercito.
Questa struttura in un primo tempo era stata individuata in un’area di 30 kmq individuata tra Gangi, nel palermitano, e i territori di Nicosia e Sperlinga.
Dopo una prima fase in cui fortunatamente la mobilitazione e l’irritazione popolari hanno indotto le Amministrazioni comunali a ritirare il loro troppo frettoloso sì alla realizzazione della struttura ci troviamo ora a vivere un’ ulteriore, nuova fase in cui vuoi per gli equilibri politici in campo, vuoi per alcune indiscrezioni e vuoi anche per le esperienze pregresse è verosimile pensare che i Territori del Centro Sicilia e segnatamente, sembra, quelli dell’ennese, siano ancora “nel mirino” del Ministero della Difesa per la realizzazione di questo centro logistico-organizzativo.
Si tratta di un’ipotesi da contrastare e rigettare in toto.
È inaccettabile e ingiustificabile, infatti, un’ulteriore militarizzazione del Territorio siciliano.
Fortunatamente, però, in questo periodo è maturato, in modo plurale, nei territori ennesi un movimento popolare contrario all’hub che vede impegnata attivamente oltre a realtà sociali, di movimento e politiche, come appunto Rifondazione Comunista, anche espressioni del mondo ecclesiale.
Attualmente temiamo che il Governo nazionale e adeguandosi anche quello regionale siano spinti in virtù di logiche centraliste e pienamente coloniali, a sacrificare sia il Territorio siciliano sia la potenziale salute e sicurezza dei siciliani ai loro war game geo-strategici.
Per questo motivo il Partito della Rifondazione Comunista nei Territori ennesi insieme ad altre forze e movimenti continuerà a vigilare e invita tutti i siciliani e segnatamente i cittadini dell’ennese a tenere alta l’attenzione“.
Il responsabile p.r. e comunicazionedel Prc Sicilia centrale
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