“Sono i prestanome del boss”: due imprenditori arrestati a Palermo

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PALERMO – Due arresti e un sequestro a Palermo nell’ambito dell’inchiesta che ha portato a individuare il presunto nuovo capo del mandamento mafioso di Pagliarelli, Giuseppe Calvaruso, fermato al suo arrivo dal Sudamerica all’aeroporto del capoluogo siciliano il giorno di Pasqua.

I carabinieri del Comando provinciale hanno arrestato altri due indagati nell’inchiesta ‘Brevis’ e sequestrato attività commerciali, beni e conti correnti per 2,5 milioni di euro. L’indagine, coordinata da un gruppo di sostituti procuratori della Direzione distrettuale antimafia diretti dall’aggiunto Salvatore De Luca, riguarda due fratelli imprenditori, uno dei quali, a cui è riconducibile un noto ristorante del centro storico di Palermo, è rientrato dalle isole Canarie due giorni fa: l’uomo voleva aprire in Spagna un’attività commerciale nel settore della ristorazione.

L’accusa per i due è quella di avere svolto le funzioni di prestanome di Calvaruso, socio occulto del ristorante palermitano, intestandosi fittiziamente, e coinvolgendo anche alcuni familiari, beni di lusso come una Porsche Cayenne. “Calvaruso – spiegano i carabinieri – progettava insieme ai due arrestati di costruire un impero commerciale che potesse garantire nel futuro ingenti entrate formalmente lecite”.

Nel corso dell’operazione è stata sequestrata anche la ditta ‘Edil Professional’, azienda edile, che secondo il gip del tribunale di Palermo era “intestata fittiziamente a due indagati, fra cui Giovanni Caruso”, anche lui fermato nel blitz scattato il giorno di Pasqua. Verso quest’ultimo Calvaruso avrebbe fatto convergere numerose commesse per la ristrutturazione di appartamenti e palazzi del capoluogo siciliano.

Sequestrati, infine, conti correnti riconducibili ai due imprenditori raggiunti dalla misura, attraverso i quali, in più occasioni, Calvaruso sarebbe riuscito a ricevere denaro per fare fronte alle spese legate alla prenotazione di viaggi, alberghi e cene.

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