Università Kore di Enna, il 31 marzo a Siracusa verrà presentato il volume “Da Dante a Vittorini”

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Si terrà il 31 marzo, alle 17,45 a Palazzo Pupillo, sede di rappresentanza dell’Università Kore a Siracusa, un’assise che vedrà presentare il volume “Da Dante a Vittorini”, curato dal dottore di ricerca della Kore stessa, Alessandro Cutrona.

Durante il convegno sarà approfondita la figura di Sebastiano Aglianò, noto critico letterario siracusano, antifascista, vissuto nel secolo scorso. I lavori saranno introdotti dalla professoressa Marinella Muscarà, preside della facoltà di Studi Classici e Linguistici presso l’Ateneo ennese, mentre a moderare l’evento sarà la giornalista Laura Valvo.

La preside Muscarà, per l’occasione, ha dichiarato : “La Kore , nella sede di Siracusa, ha già organizzato due conferenze internazionali partecipate da addetti ai lavori.  Questo è un evento dedicato alla Città e coniuga la ricerca di un nostro studente, dedicata a un figlio di Siracusa. Sarà – prosegue la preside- il primo di un ciclo di incontri che continuerà  nel mese di aprile, dal titolo ‘Classiche frequenze’ vertente sull’approfondimento della cultura classica. Ci teniamo, come Kore, a promuovere l’idea dell’Università come risorsa culturale e scientifica nello spirito di Terza Missione”.

Durante questi incontri verranno presentati volumi di illustri autori. Alla presentazione interverrà il neo Rettore dell’Università, professore Francesco Tomasello e, oltre lui, il professore Salvatore Ferlita, responsabile del corso di laurea in Lettere nella medesima Kore nonché il saggista Paolo Fai.

Aglianò non è stato soltanto un critico letterario, ma egli descrive i tratti salienti della Sicilia e dei siciliani, sotto l’aspetto psicologico e sociologico, schierandosi nettamente contro le teorie e le azioni separatiste del tempo in cui è vissuto, ricordando che è nato nel 1917 ed è morto nel 1982. La sua opera principale “Cos’è questa Sicilia”, oggi editata da Sellerio, fu molto avversata da alcuni suoi contemporanei, che asseveravano il separatismo dell’Isola. Il testo fu editato, nel 1945, dalla libreria Mascali di Siracusa. Lo scrittore potrebbe essere inteso come un precursore di quei teorici attuali, pochi, purtroppo, che tratteggiano la parossistica mentalità di molti siciliani, non tutti, fortunatamente, spesso immotivatamente orgogliosi di un certo “modus vivendi”, imperniato sull’omertà e su un’esagerata esaltazione del sé e della sicilianità, considerandosi “Altro dall’Italia” ed arrivando persino a negare l’esistenza della mafia. Aglianò, come anzidetto, non è veduto soltanto nei panni di critico letterario ma anche come un fine narratore che dalla “Sua” Siracusa è stato ingiustamente marginalizzato ed ora vi ritorna coronato dagli allori che gli riconoscono la giusta collocazione nel contesto dei grandi autori italiani. Aglianò scrisse saggi critici su Dante Foscolo e Vittorini e per la sua mentalità antesignana del rifiuto di un certo modo di pensare fu perfino oltraggiato e minacciato attraverso una lettera a lui indirizzata da un lettore di una nota rivista dell’epoca.

A riscoprire Aglianò è stato il ricercatore della Kore,  Alessandro Cutrona, il quale, come anzidetto, ha curato il volume editato da “Succedeoggi”. In particolare, Cutrona, ha ritrovato una lettera di Cesare Pavese, indirizzata ad Aglianò, dove il Pavese invita l’autore a pubblicare per i tipi della Einaudi, la sua opera.

Concluderanno i lavori, la dottoressa Marilla Di Giovanni della libreria Mascali e il professore Paolo Aglianò, oltre che figlio di Sebastiano Aglianò, docente di Algebra all’Università di Siena.

Mario Antonio Pagaria



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