Nove consiglieri comunali di Nicosia chiedono le dimissioni del sindaco. L’amministrazione Bonelli un modello di crisi e fallimento

Condividi l'articolo su:

Si giunge in redazione una nota firmata da nove consiglieri comunali, che attualmente rappresentano la nuova maggioranza in consiglio: Letizia D’Amico, Carmela Castrogiovanni, Filippo Giacobbe, Francesco La Giglia, Sigismundo Li Volsi, Lidia Messina, Antonio Pagliazzo, Domenico Scavuzzo, Luciana Spedale.

“Il ritiro delle dimissioni, presentate il 23 febbraio scorso, da parte del sindaco Bonelli, per il venir meno della sua maggioranza in Consiglio Comunale, senza un chiarimento politico vero con le forze consiliari e con i cittadini, rappresenta da parte del sindaco un ulteriore tentativo di tenere in ostaggio il Comune e la città, in un momento in cui, invece, i gravi problemi che attanagliano la nostra comunità andrebbero affrontati con determinazione e forte slancio.

La stessa concezione poco democratica delle Istituzioni l’ha manifestata in occasione della condanna dell’ex presidente del consiglio comunale, il quale ha mantenuto la carica, nonostante la sospensione del Prefetto, in base alla legge Severino, costringendo il Consiglio a operare per circa due anni nell’incertezza delle sue prerogative e del suo ruolo.

Le Istituzioni devono sempre essere messe al servizio dei cittadini e non possono diventare funzionali solo alla salvaguardia di interessi personali.

Il rispetto dell’etica e il raggiungimento del Bene Comune sono alla base della buona amministrazione e devono restare sempre punti di riferimento per chi ricopre cariche pubbliche.

Signor Sindaco compia un gesto di generosità verso la nostra comunità e rassegni le dimissioni veramente stavolta, per andare ad elezioni e far scegliere ai cittadini una nuova Amministrazione autorevole e in grado di promuovere tutte le iniziative necessarie e utili allo sviluppo del nostro territorio.

I nove consiglieri che oggi rappresentano la opposizione all’Amministrazione, non sono il frutto di un Consiglio con le porte girevoli, ma rappresentanti dei cittadini consapevoli della necessità di un cambiamento nel modo di amministrare, che non si fermi soltanto all’attribuzione di incarichi, pare di tipo clientelare, e, spesso, senza una utile finalità per l’ente. Essi ritengono che in questo momento difficile dal punto di vista economico e sociale, con il calo demografico e l’abbandono dei giovani, che colpiscono la nostra città sempre di più, occorre un progetto che coinvolga tutte le forze sane del nostro territorio per affrontare in modo tempestivo i  problemi  di immediata urgenza  ( Difesa dei servizi sanitari, Riapertura uffici giudiziari, completamento Nord-Sud, ecc.). Ma, occorre pure mettere in campo una strategia  che guardi per il futuro 1) alla valorizzazione della nostra zona interna, anche dopo l’adesione ( e non per merito del nostro Comune), assieme ad altri tredici comuni ennesi, alla Strategia Nazionale per le Aree Interne, 2) alla creazione di una comunità energetica per aiutare le nostre famiglie, 3) ad incentivi per i giovani imprenditori con contributi economici  e per le giovani coppie con  l’opportunità di housing sociale, che passa dall’ aggiornamento del PUG e dai piani di recupero delle zone storiche.  

Non è accettabile quanto  sostenuto dal Sindaco in consiglio, quando ha affermato che qualche consigliere è passato all’opposizione perché non è diventato assessore. Il Sindaco deve comprendere che non tutto si può comprare, in modo particolare la dignità. La maggioranza del consiglio non lo sostiene più, perché in questi anni non ha mai manifestato una visione di futuro per la nostra città, ha solo utilizzato, anche in modo poco oculato, quasi solamente soldi trovati nelle casse comunali ed ha espletato salti politici (vedi ultime elezioni regionali) che hanno portato a scontri e litigi anche all’interno del gruppo consiliare che lo sosteneva e della stessa Giunta comunale.

I nove consiglieri che oggi rappresentano la maggioranza del consiglio comunale, sono consapevoli delle loro limitate competenze, che riguardano soprattutto lo svolgimento di compiti di indirizzo, mentre spetta al Sindaco e alla Giunta l’esercizio di rappresentanza esterna del Comune e del potere esecutivo e di gestione dell’Ente. Il Sindaco, furbescamente, non può scaricare sul Consiglio le  inefficienze sue e dei suoi assessori, arroccati  solamente nella difesa delle loro cariche e di interessi di parte.  

I nove consiglieri firmatari di questo documento, proprio perché responsabili verso i cittadini, fanno appello al Sindaco, agli Assessori e a tutto il Consiglio Comunale perché si chiuda al più presto questa esperienza, ormai in piena crisi, si  presentino contemporaneamente le dimissioni da parte di tutti e si vada a votare, nell’interesse esclusivo della nostra città e del suo futuro”. 



Condividi l'articolo su: