Ospedale di Nicosia. Il sindaco Luigi Bonelli: “Assunti 5 medici dall’Asp di Enna. Costante il lavoro con la direzione generale”

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La vicenda della carenza di personale presso l’ospedale Basilotta di Nicosia è stata negli ultimi giorni al centro dell’attenzione, soprattutto per quanto riguarda la carenza di medici nel reparto di Ortopedia.

Abbiamo sentito in queste ore il sindaco Luigi Bonelli, massima autorità sanitaria nel territorio comunale che ha annunciato l’arrivo di ben cinque medici nel nosocomio nicosiano. Si tratta di tre pediatre, un geriatra ed un trasfusionista.

Siamo perennemente in contatto con l’Asp di Enna ed il management. – Afferma il sindaco Bonelli – Nelle ultime ore il direttore Iudica mi ha informato che per il Basilotta sono stati assunti 5 medici, tre pediatri, un geriatra ed un trasfusionista. I concorsi sono stati espletati, ma purtroppo c’è stata una scarsa partecipazione, molti posti sono rimasti scoperti ed altri medici non intendono trasferirsi a Nicosia”.

Abbiamo chiesto al primo cittadino come la direzione dell’Asp di Enna intende procedere e quali soluzioni intende adottare.

L’attenzione da parte dell’Asp di Enna e dell’amministrazione comunale di Nicosia nei confronti dell’Ospedale Basilotta è massima. Costantemente ci sentiamo e cerchiamo di trovare soluzioni. Purtroppo il problema della carenza di medici non è solo nostro, ma è un problema che si sta riscontrando in tutta Italia e diverse sono le soluzioni che le aziende ospedaliere e le amministrazioni regionali e comunali stanno adottando. Per l’ospedale di Nicosia in particolare, oltre ai concorsi, stiamo tentando la strada delle convenzioni con le università nel tentativo di coprire i ruoli mancanti. In particolar modo per l’Ortopedia del Basilotta, stiamo tentando di percorrere diverse strade. Posso assicurare che la direzione dell’Asp di Enna ha la massima attenzione nei confronti del nostro nosocomio e da parte nostra c’è il massimo impegno per risolvere i problemi che si presentano”.

Purtroppo a quanto pare la carenza di medici è un problema strutturale italiano che va risolto nelle opportune sedi ministeriali, anche se a patirne le conseguenze sono gli utenti delle zone interne, dove la carenza di specialisti è sempre più forte. Togliere il numero chiuso dalle facoltà e facilitare l’accesso alle scuole di specializzazione sarebbe un primo passo da adottare per il futuro.

 


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