Il gruppo di Azione Cattolica di Nicosia presente a Roma all’evento “A Braccia Aperte”

Azione Cattolica Nicosia Roma A Braccia Aperte 1
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Il gruppo di Azione Cattolica di Nicosia ha partecipato all’evento “A braccia aperte” tenutosi in Piazza San Pietro a Roma. L’evento, voluto da Papa Francesco, ha visto la partecipazione di soci di Azione Cattolica Italiana provenienti da tutto il paese.

L’incontro nazionale è stato un momento di grande emozione, con Papa Francesco che ha condiviso la sua gioia con il popolo dell’Azione Cattolica. Ancor più toccante è stato l’abbraccio di 80 mila soci, pronti a testimoniare la gioia di stare insieme come fratelli.

Il nome dell’evento, “A braccia aperte”, simboleggia il grande abbraccio dei soci al papa e l’immenso abbraccio del papa all’associazione. Nel suo discorso, Papa Francesco ha proposto tre tipi di abbraccio come spunti di riflessione: l’abbraccio che manca, l’abbraccio che salva e l’abbraccio che cambia la vita.

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Papa Francesco ha invitato tutti a abbracciare il prossimo nelle azioni quotidiane, sottolineando che “ognuno di noi ha nel cuore qualcosa di bambino che ha bisogno di un abbraccio. Lasciamoci abbracciare dal Signore. Così, nell’abbraccio del Signore impariamo ad abbracciare gli altri.”

Il Papa ha poi esortato i presenti a essere presenza di Cristo, stringendo a sé e sostenendo ogni fratello bisognoso con braccia misericordiose e compassionevoli. Ha invitato i laici a essere impegnati nelle vicende del mondo e della storia, ricchi di una grande tradizione, formati e competenti nelle loro responsabilità, ma al tempo stesso umili e ferventi nella vita dello spirito.

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Infine, Papa Francesco ha parlato della “cultura dell’abbraccio”, che attraverso i cammini personali e comunitari, può crescere nella Chiesa e nella società, rinnovando le relazioni familiari ed educative, i processi di riconciliazione e di giustizia, gli sforzi di comunione e di corresponsabilità, costruendo legami per un futuro di pace.

In seguito all’invito del presidente di Azione Cattolica Italiana, Giuseppe Notarstefano, i partecipanti sono rientrati nelle loro case e parrocchie, impegnati nella tessitura quotidiana e paziente di relazioni fraterne e di alleanze per il bene comune. Sono impegnati nella elaborazione di prospettive culturali e nella costruzione di istituzioni sempre più inclusive al servizio dei più deboli e dei più fragili, prossimi alla vita delle persone, attenti ai linguaggi della contemporaneità, ma anche consapevoli della paradossalità della propria esperienza credente.



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