Calascibetta, i gruppi consiliari di minoranza diffidano il presidente del consiglio comunale

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Non ha tregua l’infuocata querelle politica che ormai da diversi mesi attanaglia il consiglio comunale di Calascibetta.

I consiglieri dei gruppi di minoranza intendono contestare, anche pubblicamente a loro dire, l’evidente ostruzionismo del presidente del consiglio Salvatore Cucci, il quale ricerca motivazioni surrettizie per non convocare il consiglio comunale così come richiesto più volte.

Anche la richiesta della seduta aperta, che avrebbe dato la possibilità ai cittadini di offrire input di discussione utili per migliorare i servizi degli uffici comunali, è stata cestinata dal presidente.

Ci preme, pertanto, ribadire che al presidente del consiglio non compete entrare nel merito della richiesta di consiglio, quando la richiesta proviene da un quinto dei consiglieri e ha l’obbligo di convocarlo entro 20 giorni”. Affermano in una nota i consiglieri di minoranza.

Ma ciò che è ancora più grave è che la condotta di Salvatore Cucci non solo ostacola la funzione della minoranza, ma è anche recidiva nell’atteggiamento ostruzionistico”. Continuano ad affermare nella loro nota i consiglieri dei gruppi consiliari di minoranza.

Una prima richiesta di convocazione, in seduta urgente, è stata presentata il 9 maggio, un’altra il 10. Altre due il 23 maggio, una in seduta ordinaria e l’altra in seduta aperta.

Nella stessa data noi consiglieri di minoranza, con una missiva interna, avevamo già dettagliatamente motivato e contestato il suo comportamento atipico non supportato dalle leggi vigenti e gli fornivamo precisi riferimenti del regolamento del consiglio comunale e della giurisprudenza, secondo cui il presidente non ha il potere di decidere né sulla richiesta di urgenza, né nel merito dell’oggetto della convocazione.

A quest’ultima nota il presidente, forse perché a corto di argomentazioni, non ha più risposto. Ciò, di fatto, lo avevamo percepito come una sorta di “chi tace acconsente”. Quindi, ci aspettavamo la convocazione.  Ed invece no, a ridosso dei venti giorni, il presidente ci comunica che non vuole convocare di nuovo, pur non avendo riposto alla nota con cui si contestava la sua decisione.

Perché si ostina a far finta di non capirlo? O dobbiamo pensare che dopo 40 anni che fa politica, non lo sa? Cosa cova sotto per scoprirsi così tanto da non ottemperare ai suoi obblighi istituzionali?”. Continuano nelle loro dichiarazioni i quattro consiglieri di minoranza.

Il consigliere Salvo Dello Spedale dichiara: “È ormai sotto gli occhi di tutti che il presidente non riesce a gestire il confronto in aula, nè ha argomenti per difendersi sui giornali e sui social. Le sue non convocazioni la dicono lunga, specialmente quando si tratta di argomenti che potrebbero essere seguiti con interesse dai cittadini. Il presidente, assieme alla maggioranza, prima abbandonava le sedute di consiglio comunale, poi non si presentava alle stesse.  Ora, per non dare anche ai cittadini la possibilità di partecipare e parlare, addirittura il Presidente rifiuta i punti e non convoca. Tutto ciò rilevato, costringe noi consiglieri di minoranza, a diffidare pubblicamente il presidente dal proseguire con questo “modus operandi” poiché è trascorso oltre un mese dalla prima delle richieste di convocazione inevase. Abbiamo investito, nella data di ieri, anche il vice presidente che ha per Statuto l’obbligo di supplire all’inattività del presidente. Data l’anomala situazione creatasi, abbiamo già chiesto un incontro ufficiale a sua eccellenza il prefetto di Enna per rappresentare la grave situazione politico istituzionale presente a Calascibetta, onde evitare che il tutto possa ulteriormente degenerare”.



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