Cgil Filctem Enna: “Anche in provincia di Enna la transizione energetica deve avvenire nel più breve tempo possibile”

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Parlamento e Consiglio europeo si sono accordati nella notte di martedì su una proposta di legge della Commisione europea che prevede nuovi obiettivi più stringenti di riduzione delle emissioni da qui al 2030. L’intesa concerne le emissioni di settori specifici: trasporto su strada, riscaldamento degli edifici, agricoltura, piccole attività industriali e gestione dei rifiuti.

Anche in provincia di Enna – dichiarano il Segretario Generale della Cgil di Enna Antonio Malaguarnera e il Segretario Generale della Filctem Cgil di Enna

Alfredo Schilirò – la transizione energetica deve avvenire nel più breve tempo possibile. Una transizione che salvaguardia l’ambiente e che crei posti di lavoro e sviluppo per il territorio ennese. Un percorso che le Istituzioni, di  concerto con le associazioni imprenditoriali e dei lavoratori devono compiere in tempi brevi, anche con il contributo dei fondi messi a disposizione dalla UE: si tratta circa di 200 miliardi di cui 80 a fondo perduto destinati all’Italia.

Anche la nostra provincia – aggiungono Schilirò e Malaguarnera – nonostante sia una area interna, può giocare un ruolo non marginale nella transizione energetica e quindi un ruolo green nel mediterraneo per l’utilizzo di biocarburanti, biometano e idrogeno. Una vera politica industriale con la sostenibilità ambientale di rilancio del territorio attraverso un piano mirato, un ammodernamento delle infrastrutture, un investimento sull’intero sistema di energia e sul ciclo dei rifiuti e la ricerca di investimenti privati. E’ opportuno, inoltre, accellerare gli investimenti sulle reti elettriche per consolidare il sistema di trasporto e distribuzione dell’energia elettrica per collocare in rete tutta la produzione rinnovabile in tutta la Sicilia e in provincia di Enna.

Il territorio ennese,  – aggiungono i due sindacalisti della Cgil Ennese – dovrebbe essere da esempio e da volano di un modello economico che metta al centro la circolarità delle produzioni recuperando i materiali post-consumo. La circolarità dell’economia, tuttavia, richiama l’attenzione anche sull’utilizzo delle biomasse, per la produzioni di bioplastiche con abbattimento di impatto ambientale e la produzione di bioerbicidi e biofertilizzanti per l’agricoltura da realizzarsi presso la Zona industriale del Dittaino.

La nostra provincia deve puntare – concludono Antonio Malaguarnera e Alfredo Schilirò  – su un’economia circolare ed energetica basata sul riuso e riciclo delle risorse attraverso la produzione di biocarburanti e di biocombustibili liquidi e gassosi”.

 


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