CNA Enna: “Su ecobonus, azione inaccettabile del governo”

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Un provvedimento inaccettabile nel metodo e nel merito nell’ambito di un atteggiamento complessivo di irresponsabilità nei confronti non solo delle oltre 40 mila imprese che vivono il dramma dei crediti incagliati ma di una filiera che interessa circa 750mila imprese, quasi tutte micro e piccole.” Si apre così la dura nota di Filippo Scivoli presidente di CNA Enna e Vincenzo Savoca  presidente di CNA Costruzioni. – “oltre al merito del provvedimento è inaccettabile anche il metodo. Rispetto ad un problema le regole della concertazione non prevedono certo il fatto che prima ti sparo a morte e poi discutiamo!”.

 “E ancora , non riusciamo a comprendere come sia possibile che questo provvediemnto dalla sera alla mattina entra subito in vigore , mentre per molti altri provvediamenti bisogna aspettare mesi o addirittura anni. Qual’è l’interesse dello Stato in questo caso? distruggere un’intera economia?

Su questo tema, la politica, anche prima di questo Governo non discute partendo dalle responsabilità di dover risolvere le questioni limitando i danni alle imprese e rilanciando l’economia. Sentiamo questioni strumentali, utili nei talk show ma che non favoriscono una discussione seria – continuano i due responsabili di CNA – Se è vero che è costato 100 miliardi è anche vero che diversi studi hanno esaltato il ritorno in termini di entrate di cui ha beneficiato lo stato. L’ultimo che le ha stimate è stato il CENSIS, una delle più autorevoli fondazioni di sociologia e statistica, che ha stimato il rientro per lo stato nella misura del 70% e ha stimato inoltre che il 40 % del risparmio energetico stimato dal piano nazionale è frutto dell’ecobonus”.

Fuori dalle chiacchiere  c’è il dramma che vivono le imprese che hanno i crediti bloccati e che rischiano di fallire dichiarando utili e pagando tasse. Ci sono lavoratori sospesi, ci sono famiglie con i lavori bloccati, persone che senza la cessione dei crediti non potranno fare i lavori. Questo è il tema che vogliamo affrontare e non l’esercizio retorico di chi vuole fare scaricabarile. – concludono Scivoli e Savoca nella loro nota – Chi si scaglia contro la cessione colpisce questo segmento di persone operose e per bene e anche nel loro interesse siamo pronti a mobilitarci assieme a tutte le categorie coinvolte.



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