In arrivo sei medici stranieri all’Ospedale di Nicosia – VIDEO

Condividi l'articolo su:

Dopo un lungo e complesso processo burocratico, segnato dalla pubblicazione di diversi bandi rivolti anche a medici provenienti da paesi extraeuropei, sono finalmente in arrivo a Nicosia i primi sei medici. Questo gruppo è composto da due professionisti cubani e quattro argentini, destinati a occupare posti vacanti in vari reparti, tra cui Chirurgia (due medici), Pronto Soccorso (uno), Ostetricia e Ginecologia (uno), Pediatria (uno) e Medicina Generale (uno).

In data 14 novembre, l’Azienda Sanitaria Provinciale (ASP) di Enna ha annunciato un nuovo bando per reclutare altri 100 medici specializzati, che saranno assegnati agli ospedali di Nicosia, Leonforte, Enna e Piazza Armerina. Le discipline richieste comprendono Anestesia e Rianimazione, Medicina e Chirurgia di Accettazione (Pronto Soccorso), Cardiologia, Chirurgia, Ortopedia e Traumatologia, Ginecologia e Ostetricia, Patologia Clinica, Medicina Generale, Radiologia, Nefrologia e Medicina Trasfusionale (Ematologia).

Un riconoscimento particolare va al Movimento per la Difesa dei Territori, presieduto dall’ing. Fabio Bruno, che ha assunto un ruolo determinante nella gestione di questa situazione. Il movimento, ispirandosi all’esperienza positiva in Calabria con i medici cubani e a Mussomeli con i medici argentini, ha replicato la stessa strategia per affrontare la grave carenza di personale medico in tutti gli ospedali della provincia di Enna.

Nonostante le sfide burocratiche, il Movimento per la Difesa dei Territori, con il supporto del commissario straordinario dell’ASP di Enna, Francesco Iudica, ha perseverato con determinazione per portare avanti questa iniziativa. Il risultato è già tangibile per l’Ospedale di Nicosia, e si prospetta un futuro più roseo per gli ospedali di Leonforte, Enna e Piazza Armerina.

Attualmente, l’Ospedale Basilotta opera con meno della metà dei medici previsti in organico. Nonostante diversi bandi di concorso dell’ASP di Enna non abbiano avuto successo, questa nuova strategia è emersa come l’unica soluzione per evitare la chiusura di reparti a rischio.

Un esempio significativo è rappresentato dall’Unità di Terapia Intensiva Cardiologica (UTIC), diretta dal dott. Salvatore Artale, che necessita di sei medici per iniziare le attività. Con l’implementazione di questa nuova iniziativa, si auspica che l’UTIC possa presto diventare operativa, fornendo servizi non solo all’area nord della provincia di Enna, ma anche ai comuni dei Nebrodi e della Madonie.


 


Condividi l'articolo su: