Nicosia, organizzata dal Lions Club una campagna di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne – VIDEO

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Ancora una volta il Lions Club di Nicosia si è dimostrato vicino a tematiche di forte impatto sociale, offrendo un valido contributo alla campagna di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne, organizzando, per il pomeriggio del 26 marzo,  il convegno “Stop agli abusi, stop al silenzio”,  presso l’aula consiliare del palazzo di città.

Si è trattato di un incontro, che come ha precisato la dott.ssa Laura Eremita, presidente del Club, non è stato proposto per l’illusoria pretesa di risolvere la problematica, ma quale contributo alla campagna di sensibilizzazione, per offrire alcuni interessanti spunti di riflessione.

Ha introdotto e moderato il convegno la dott.ssa Enza Gaglione, direttore sanitario della Comunità terapeutica assistita “La Pagoda”, referente del service per la prevenzione contro gli atti di  violenza di genere, intendendo per violenza di genere l’insieme di tutti gli abusi, che vanno dalla violenza fisica a quella psicologica al ricatto morale o economico e che purtroppo possono sfociare nella forma più drammatica di violenza, che consiste nel femminicidio.

Nonostante molto raffreddato, non ha voluto negare la propria presenza mons. Giuseppe Schillaci, vescovo della Diocesi di Nicosia, per un breve saluto introduttivo, finalizzato a sottolineare l’importanza della presa di coscienza di questa realtà, per educarci tutti ed educare al rispetto essenziale e fondamentale dell’altro.

Il primo cittadino di Nicosia, Luigi Bonelli, ha sottolineato l’importanza di un “reddito di libertà“,  ovvero di sussidio economico mensile riconosciuto alle donne vittime di violenza per garantire e favorire l’indipendenza economica, fondamentale per una donna che subisce violenza domestica.

Sono, quindi, intervenute due dottoresse che operano presso la Cooperativa Etnos, una cooperativa sociale che ha sede a Caltanissetta e che appunto offre accoglienza a donne vittime di violenza come pure a minori stranieri non accompagnati.

La dott.ssa Anna Bonelli, responsabile di una delle tre case rifugio della Cooperativa Etnos, la  Comunità “Donne vittima di violenza”, ha esordito parlando anche della difficoltà vissuta da chi, vittima di violenza, vorrebbe riprendere in mano la propria vita ma si ritrova ad avvertire quasi un senso di colpa, una vergogna che impedisce di condividere e quindi denunciare quanto vissuto. A questo si aggiungono spesso le difficoltà economiche per chi non ha la capacità economica di autosostenersi o pensare al sostentamento dei propri figli. Per questo, vengono assicurati alle vittime di violenza dei contributi economici mensili per soddisfare piccoli bisogni.

La dott.ssa Maria Giusi Cannio, che nella Comunità “Donne vittime di violenza” sostiene le vittime di violenza con il proprio servizio in veste di psicologa, ha sottolineato l’importanza dell’ educazione che i più piccoli ricevono in famiglia.

Sono infine intervenute due donne, due mamme con i piccoli al seguito, due vittime di violenza domestica, che hanno raccontato, commuovendo i presenti, le proprie personali dolorose esperienze, relativamente alle quali però evitiamo di riportare foto e video per evitare di interferire con il programma di protezione in atto nei loro confronti.

Il consigliere comunale Filippo Giacobbe ha ricordato come tempo fa a Nicosia, presso i locali dell’ex tribunale, fosse presente un centro di ascolto, poi chiuso, sottolineando come occorra ripartire da lì, per ridare speranza alle vittime di violenza.

La vicesindaco Annamaria Gemmellaro è intervenuta per ricordare come in materia di comunicazione, informazione, prevenzione e assistenza delle problematiche legate anche alla violenza di genere è stato già finanziato ed è in fase di realizzazione nei locali sottostanti la piazzetta Veutro un consultorio familiare poliambulatoriale.

Maria Teresa La Via

 


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