Referendum 12 giugno 2022: spiegazione dei quesiti e come si vota – VIDEO

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Il 12 giugno 2022 si terranno cinque referendum abrogativi in materia di giustizia. Le operazioni di voto inizieranno domenica 12 alle ore 7 e termineranno alle ore 23. Si tratta della diciottesima tornata referendaria abrogativa nella storia della Repubblica Italiana (tante sono le occasioni per le quali gli elettori sono stati chiamati alle urne dal 1974).

1 – Incandidabilità dopo la condanna (scheda di colore rosso).

La cosiddetta legge Severino disciplina il regime di incandidabilità e decadenza per i parlamentari (anche europei), i rappresentanti di governo, i consiglieri regionali, i sindaci e gli amministratori locali. Prevede tra le altre cose l’incandidabilità alle cariche di deputato, senatore e membro del Parlamento Europeo di coloro che hanno riportato condanne definitive a pene superiori a 2 anni di reclusione per i delitti, consumati o tentati, di maggiore allarme sociale (ad esempio mafia, terrorismo, tratta di persone), di coloro che hanno riportato condanne definitive a pene superiori a 2 anni di reclusione per i delitti, consumati o tentati, contro la Pubblica Amministrazione (ad esempio corruzione, concussione, peculato) e di coloro che hanno riportato condanne definitive a pene superiori a 2 anni reclusione per delitti non colposi, consumati o tentati, per i quali sia prevista la pena della reclusione non inferiore nel massimo a 4 anni. Se vincesse il “sì” decadrebbe l’intero provvedimento.

2 – Custodia cautelare durante le indagini (scheda di colore arancione)

Le misure cautelari sono dei provvedimenti limitativi della libertà dell’imputato, emessi generalmente nel periodo dell’istruzione preliminare e successivamente nel corso del processo. Vengono adottati dall’autorità giudiziaria sulla base di specifici presupposti: per scongiurare 1) il pericolo di inquinamento delle prove; 2) il pericolo di fuga; 3) la possibilità che vengano compiuti delitti di mafia o gravi delitti con uso delle armi; 4) delitti della stessa specie.

Benché sia presentato come inerente la sola custodia cautelare, il quesito interessa tutte le misure cautelari, sia coercitive (oltre la custodia in carcere e gli arresti domiciliari, anche l’obbligo o il divieto di soggiorno, l’allontanamento dalla casa familiare, il divieto di avvicinamento nei luoghi frequentati dalla persona offesa), che interdittive (divieto temporaneo di esercitare una professione o un’impresa, ovvero di esercitare pubbliche funzioni).

Se vincesse il “sì” decadrebbe la possibilità di emettere qualsiasi misura cautelare ove ricorra l’ipotesi di un pericolo attuale e concreto di reiterazione del reato.

3 – Separazione delle carriere (scheda di colore giallo).

Attualmente i magistrati possono passare nel corso della loro vita professionale dalle funzioni giudicanti a quelle requirenti e viceversa, ma con delle forti limitazioni e non più di quattro volte nell’intera carriera. Se vincesse il “sì” decadrebbe questa previsione: il magistrato dovrebbe scegliere all’inizio della carriera la funzione giudicante o requirente, per poi mantenere quel ruolo durante tutta la vita professionale.

4 – Valutazione degli avvocati sui magistrati (scheda di colore grigio).

La valutazione professionale dei magistrati è una competenza che la Costituzione assegna all’organo di autogoverno, che decide anche sulla base dei pareri formulati dal Consiglio Direttivo della Cassazione e dai Consigli giudiziari. Il Consiglio Direttivo della Corte di Cassazione è un organismo formato sulla falsariga del Consiglio Superiore della magistratura. È composto da membri di diritto (il primo Presidente, il Procuratore Generale ed il Presidente del Consiglio nazionale forense), da 8 magistrati eletti dai loro colleghi, nonché da 2 professori universitari e da un avvocato (membri laici). I consigli giudiziari sono organismi territoriali anch’essi formati sulla falsariga del consiglio superiore della magistratura. Essi sono composti da membri di diritto (il presidente della Corte d’appello, il procuratore generale e il presidente dell’ordine degli avvocati), da magistrati eletti dai loro colleghi e da membri laici, avvocati e un professore universitario, nominati con metodi vari e da un componente eletto dai Giudici di Pace. I Consigli formulano pareri su questioni che riguardano l’organizzazione e il funzionamento degli Uffici giudiziari, esercitano la vigilanza sulla condotta dei magistrati in servizio e formulano le pagelle relative all’avanzamento in carriera dei magistrati. Su queste ultime due competenze hanno voce solo i componenti togati.

Se vincesse il “sì” i membri “laici” parteciperebbero a tutte le deliberazioni del Consiglio direttivo della Corte di cassazione e dei Consigli giudiziari.

 Riforma Consiglio Superiore della Magistratura (scheda di colore verde).

Il Consiglio superiore della magistratura (CSM) è organo di amministrazione della giurisdizione e di garanzia dell’autonomia e dell’indipendenza dei magistrati ordinari. Ha rilevanza costituzionale in quanto espressamente previsto dalla Costituzione, che ne delinea la composizione (art. 104) e i compiti (art. 105, 106 e 107). È composto da:– il Presidente della Repubblica, che ne è membro di diritto, in ragione della funzione svolta, e lo presiede;– il Primo Presidente della Corte di Cassazione, che ne è membro di diritto, in ragione della funzione svolta; – il Procuratore generale presso la Corte di Cassazione, che ne è membro di diritto, in ragione della funzione svolta. Gli altri componenti, il cui numero è stato fissato in ventiquattro dalla legge n. 44 del 2002, sono eletti per 2/3 da tutti i magistrati e per 1/3 dal Parlamento riunito in seduta comune. La carica elettiva ha la durata di quattro anni, con divieto di immediata rieleggibilità. Dei sedici componenti eletti dai magistrati (cc.dd. componenti togati), due sono scelti tra coloro che svolgono funzioni di legittimità presso la Corte di Cassazione, dieci tra i giudici di merito (presso le Corti di Appello o i Tribunali), quattro tra i pubblici ministeri (che operano nelle Procure Generali presso le Corti di Appello o le Procure della Repubblica presso i Tribunali). Gli otto componenti eletti dal Parlamento (cc.dd. componenti laici) sono scelti tra professori universitari in materie giuridiche e avvocati che esercitano la professione da almeno quindici anni. Un magistrato che voglia candidarsi a far parte del CSM deve raccogliere dalle 25 alle 50 firme di magistrati a sostegno della propria candidatura. Se vincesse il “sì” decadrebbe questa previsione.

Il quorum

Per la validità del referendum abrogativo è obbligatorio che vada a votare la metà più uno degli elettori aventi diritto, in caso contrario le norme per le quali il quorum non viene raggiunto resteranno in vigore.

Chi può votare

Possono votare tutti i cittadini italiani iscritti nelle liste elettorali del Comune e che avranno compiuto il 18° anno di età il 12 giugno 2022.

I cittadini italiani residenti all’estero (AIRE), possono votare all’estero.

Come si vota

L’elettore deve presentarsi al seggio con un documento di identità valido e la tessera elettorale. Chi non ha la tessera o l’ha smarrita può richiederla all’ufficio elettorale del comune di residenza.

Per quanto attiene la modalità di voto, ciascun elettore può:

  • apporre un segno sul SI se desidera che la norma sottoposta a Referendum sia abrogata
  • apporre un segno sul NO se desidera che la norma sottoposta a Referendum resti in vigore.

 


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