Ricordato a Nicosia Antonino Burrafato, ucciso dalla mafia il 29 giugno 1982 – VIDEO

Condividi l'articolo su:

Il 19 giugno è stato ricordato a Nicosia la figura del vicebrigadiere Antonino Burrafato, assassinato 41 anni fa da “Cosa Nostra”.

Nella villetta comunale che a Nicosia porta il suo nome, il Centro Studi e Lavoro e Cultura “La trincea dei diritti”, presieduto da Pasquale Calandra ha organizzato una commemorazione, alla presenza delle autorità civili e militari e delle associazioni cittadine.

Sono intervenuti Pasquale Calandra, organizzatore dell’evento, che ha ricordato la figura di Antonino Burrafato e di altri celebri nicosiani, quali lo scienziato Alessio Lo Faro e l’avvocato italo-americano Ferdinand Pecora, che con il loro lavoro e la loro onestà hanno dato lustro alla città di Nicosia e meritano di essere celebrati e ricordati.

Il sindaco di Nicosia, Luigi Bonelli, ha ringraziato i presenti ed ha ricordato l’onestà di Antonino Burrafato, uomo delle istituzioni, caduto nell’espletamento del suo dovere.

Il figlio, Salvatore Burrafato, ex sindaco di Termini Imerese ed oggi presidente Gesap dell’Aeroporto di Palermo, ha ricordato la figura del padre che lavorava presso l’ufficio matricola del penitenziario di Termini Imerese, dove nel 1982 il boss Leoluca Bagarella, in transito presso i Cavallacci, stava tornando a Palermo a causa della morte del padre. Nel frattempo gli doveva essere notificata una ordinanza di custodia cautelare in carcere e quindi non sarebbe potuto andare a trovare il padre morente. L’arduo compito toccò al brigadiere Burrafato, uomo che osservava alla lettera il regolamento e che quindi impedì al Bagarella di recarsi al funerale del padre. Dopo un acceso alterco il boss giurò di vendicarsi, cosa che poi avvenne qualche tempo dopo. Fino al 1996 le indagini non portarono a niente, fino a quando il pentito Salvatore Cucuzza confessò di aver partecipato, fra gli altri delitti, all’assassinio del vicebrigadiere, per ordine di Leoluca Bagarella, cognato di Salvatore Riina. Il gruppo di fuoco era composto da Pino Greco detto “scarpuzzedda”, Giuseppe Lucchese, Antonio Marchese e dallo stesso Cucuzza.

Tra gli altri interventi quello del professore Santo Giangrasso, che ha ricordato l’eroismo di molti siciliani nel combattere il fenomeno mafioso fin dalle sue origini. Mons. Giuseppe Schillaci, vescovo della Diocesi di Nicosia, ha ricordato il terribile anno 1982, che registrò molte vittime e con una benedizione ed una preghiera ha ricordato Antonino Burrafato e le vittime delle mafie.

La cerimonia si è conclusa con la scopertura di una nuova targa che ha sostituito quella precedente, ormai logorata dal tempo e con il suono del silenzio in ricordo di tutte le vittime di mafia.

 

 

 

Interventi integrali:

Pasquale Calandra, Centro Studi UIL FPL Lavoro & Cultura “La Trincea dei Diritti”:

Luigi Bonelli, sindaco di Nicosia:

 

Salvatore Burrafato, figlio di Antonino Burrafato:

Prof. Santo Giangrasso:

Mons. Giuseppe Schillaci, vescovo della Diocesi di Nicosia:

Intervista al sindaco Luigi Bonelli:

 

Intervista a Pasquale Calandra:

 

Intervista a Salvatore Burrafato:



Condividi l'articolo su: