Bollini Rosa 2024/2025: l’Ospedale Umberto I di Enna premiato per la salute delle donne

ospedale Umberto I
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L’Ospedale Umberto I di Enna ha ricevuto due Bollini Rosa dalla Fondazione Onda, l’Osservatorio Nazionale sulla salute della donna e di genere, per il biennio 2024/2025. Si tratta di un riconoscimento che premia le strutture ospedaliere che offrono servizi di qualità e appropriatezza per la prevenzione, la diagnosi e la cura delle patologie femminili, con un approccio personalizzato e gender-oriented. La cerimonia di premiazione si è svolta presso il Ministero della Salute.

Bollini rosa 2Il nostro ospedale conferma la sua eccellenza nell’ambito della salute femminile, grazie al lavoro di squadra e alla professionalità dei nostri operatori”, ha dichiarato Francesco Iudica, commissario straordinario dell’ASP di Enna. “I Bollini Rosa sono un motivo di orgoglio e di stimolo a migliorare sempre di più i nostri servizi e percorsi, in linea con le esigenze delle donne”.

Loredana Disimone, direttore del Dipartimento Materno Infantile, ha aggiunto: “Il nostro obiettivo è promuovere la salute nella sua globalità, coinvolgendo gli operatori multidisciplinari e offrendo alle donne un’assistenza di qualità, sia per le problematiche tipicamente femminili, sia per quelle trasversali ai due generi. Ringraziamo la Fondazione Onda per averci premiato ancora una volta con i Bollini Rosa”.

Tra i responsabili dei reparti e servizi che hanno contribuito all’ottenimento dei Bollini Rosa, ci sono Lucia Lo Presti, Oriana Ristagno, Daniela Sambataro, Linda Vitali, Giuseppe Cuccì, Giovanni Bologna, Renato Valenti e Pierfranco Mirabile.Bollini rosa fondazione onda 2023

Francesca Merzagora, presidente Fondazione Onda, ha spiegato: “I Bollini Rosa sono un’iniziativa che vuole valorizzare le strutture ospedaliere che si distinguono per l’attenzione alla salute delle donne e di genere, in tutte le aree specialistiche. Gli ospedali premiati costituiscono una rete di scambio di esperienze e di prassi virtuose, un canale di divulgazione scientifica e un’opportunità per la popolazione di scegliere il luogo di cura più idoneo alle proprie necessità. Tra i criteri di valutazione, vi sono la presenza di specialità cliniche, la tipologia e appropriatezza dei percorsi diagnostico-terapeutici, l’offerta di servizi relativi all’accoglienza e all’accompagnamento delle donne e il livello di preparazione dell’ospedale per la gestione di vittime di violenza”.


 


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