Enna, sulla scuola di Valverde affondo del commissario straordinario Di Fazio sulla diffida del Comune

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Il Comune diffida il Libero Consorzio a produrre la documentazione richiesta entro tre giorni visto il diniego dell’ufficio tecnico della ex Provincia

In attesa che i giudici si pronuncino sulla querelle che vede protagonisti ed in contrapposizione il Libero Consorzio Comunale di Enna e il Comune capoluogo sulla restituzione dell’istituto scolastico di Valverde, originariamente di proprietà del Comune ma poi assegnato con legge al Libero Consorzio, l’Ente locale continua la corrispondenza, con richieste e toni perentori, fatta pervenire agli uffici di competenza.

In merito alle ultime due missive con le quali il Comune chiede, nella prima che venga trasmesso entro sette giorni dal ricevimento quanto richiesto nel verbale della visita di collaudo effettuata dall’ingegnere Noemi Scarlata in data 22 giugno 2022 per poi incalzare e diffidare l’Ente a consegnare la documentazione entro tre giorni, dopo il diniego puntualmente motivato da parte dei tecnici dell’ex Provincia.

A tal proposito il commissario straordinario, Girolamo Di Fazio, dichiara quanto segue: ”E’ noto oramai che il bon ton istituzionale sulla vicenda è mancato fin dall’inizio, e non certamente da parte mia, che ho da sempre, per la mia passata formazione favorito e promosso il confronto con tutte le istituzioni locali e scolastiche. Da commissario straordinario ero consapevole, nel momento in cui ho assunto l’incarico, di dovere affrontare questioni spinose, incancrenite e complesse rimaste per lungo tempo irrisolte per le note vicende finanziarie che hanno caratterizzato la vita di questi Enti, dopo una riforma incompiuta mettendone a rischio la stessa tenuta istituzionale, ma, di certo, non pensavo di dovere affrontare una questione che, a mio avviso non si configura più nell’alveo dello “scontro istituzionale” come certi giornali locali amano mio malgrado apostrofare ma come man man si è palesato nell’ambito squisitamente personale. Non capisco le ragioni di tanto livore, posso solo ed in parte comprendere le ragioni di natura politica addebitabile al lungo commissariamento di questi Enti. Ho scelto di rispondere a tutti gli attacchi solo in via amministrativa e giudiziale non raccogliendo provocazioni e insulti personali. Il sindaco, in più occasioni si è scagliato contro la gestione commissariale dei Liberi Consorzi che lui stesso ha definito da regime sudamericano. Posso tentare di capire il suo disappunto che è prettamente politico e che avrebbe dovuto discernere sul giudizio dell’azione amministrativa da parte di chi come me ha voluto per il bene del territorio non limitarsi da subito all’agire ordinario ma che ha avuto una visione per dare un senso compiuto al ruolo a cui sono stato chiamato ad assolvere. Il Sindaco, da uomo di legge quale è anche da un punto di vista professionale, in questa vicenda avrebbe dovuto attendere il giudizio visto che la questione è approdata nelle aule dei tribunali. Impaziente e non curante di ciò non solo si è impossessato dell’immobile ma ne pretende anche la documentazione. Forte delle sue discutibili convinzioni ha ritenuto di riprenderne il possesso coercitivamente ed unilateralmente, manifestando il suo disinteresse verso l’esito della giustizia. La sua ultima richiesta non può trovare accoglimento da parte degli uffici perché ancora gli atti richiamati nel verbale rivestono carattere endoprocedimentale e non essendo l’iter tecnico ancora concluso non possono essere rilasciati. Vorrei ricordare al richiedente che i locali nelle more della definizione dei collaudi sono ancora sotto la custodia dell’appaltatore e che comunque non sono agibili. Quale uomo delle istituzioni aspetto con fiducia e con rispetto il giudizio che mi auguro possa mettere la parola fine a questa vicenda”.

 


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