Il melograno della discordia: a Nicosia dove porta l’odio

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A volte si parla (o scrive) senza conoscere bene i fatti, senza approfondire, probabilmente infervorati da propri interessi politici (o economici ?).

Per noi giornalisti è scontata la necessità di ricorrere al cd. “vaglio delle fonti”, prima di scrivere, come pure siamo chiamati a rettifica in caso di errore (tutti possiamo sbagliare).

Ma in un mondo in cui chi firma articoli su una testata giornalistica, scrive libri su fake news o critica le scelte editoriali di una testata giornalistica  può NON essere giornalista, capita purtroppo anche che emergano le conseguenze della mancanza di alcune nozioni di base necessarie, perchè per ottenere un buon articolo non sempre è sufficiente essere convinti di saper bene scrivere o ricorrere ad erudite citazioni; a volte bisogna anche essere capaci di leggere tra le righe.

Chi fa politica  può abituarsi a fare e ricevere provocazioni, al punto da considerarle quasi come pane quotidiano ed essere capace di “volare alto”, ignorandole. Ma a volte tali provocazioni possono colpire di striscio, oltre al soggetto puntato, anche chi è estraneo al mondo della politica.

A Nicosia, è così capitato che rivolgendosi al sindaco, oggi avversario politico, un consigliere comunale menzionasse in un video divulgato su social, la “piantumazione di un melograno”, avvenuta nello spazio verde di una scuola nicosiana. Nello specifico, si invitava il primo cittadino a fare anche altro (di più importante), oltre che “a partecipare alla piantumazione del melograno”.

Successivamente, durante le riprese di un consiglio comunale trasmesse on line, a qualcuno che domandava dove si trovasse il sindaco, lo stesso consigliere rispondeva “sarà a piantare un melograno”.

Una nota testata ennese ha addirittura voluto dedicare il proprio tempo a TeleNicosia, la quale avendo deciso di raccontare di tale piantumazione del melograno, si è evidentemente mostrata incapace di riconoscere le vere notizie perchè “non si può far passare per notizia un qualcosa che, per quanto lodevole, appartiene più ad un giornalino scolastico”, confondendo  il giornalismo per “una mega accozzaglia di notizie spesso insulse per qualche visualizzazione (ergo monetizzazione) in più“.

La critica non è rivolta al vostro operato” si legge, poi,  in calce a tale articolo, con riferimento a chi è stato coinvolto nel progetto, ma di fatto nell’articolo l’evento tutto è stato ridicolizzato, il progetto sminuito.

Ringraziamo ovviamente la testata che negli ultimi tempi  ci degna di sempre maggiore attenzione, dedicandoci così tanto spazio (soprattutto da quando TeleNicosia è riuscita ad affermarsi quale testata giornalistica più letta nella provincia di Enna). Tuttavia ci duole comunicare che allo pseudo-opinionista  che ha firmato l’articolo, e che si erge spesso (non è ben chiaro a quale titolo) a critico delle nostre scelte editoriali, come pure al consigliere che volendo provocare il sindaco ha richiamato più volte il “melograno della discordia”, manchino alcuni tasselli informativi.

Non ci riferiamo solo al fatto che non esiste alcuna “monetizzazione per  visualizzazione di articolo pubblicato sulla nostra testata”.

(TeleNicosia è un’azienda che per offrire un servizio di informazione professionale ai lettori, senza chiedere loro di mettere mano alla propria tasca, ricorre al “servizio di marketing”,  ovvero alle “antipatiche ma necessarie” pubblicità pubblicate sul sito ufficiale della testata. Certo, il marketing tiene conto delle visualizzazioni, ma per intenderci parliamo di click sulla pubblicità, sul banner o redazionale, come pure parliamo del possibile acquisto di prodotti pubblicizzati sul sito della testata. E per altro chi bazzica nel mondo del marketing su web, sa bene che parliamo di pochi centesimi. TeleNicosia non è obbligata da un contratto a raccontare ogni cosa o a partecipare ad ogni evento).

Una cosa è certa, TeleNicosia è orgogliosa di aver pubblicato l’articolo su quel melograno, è stata presente perchè più che mai vicina alla tematica rappresentata e sarà anche in futuro sempre disponibile a tali pubblicazioni. Chi non apprezza le nostre scelte editoriali, non è costretto a leggerci.

Dopo l’ennesimo riferimento (in senso di scherno) al melograno in un odierno articolo pubblicato sulla stessa testata giornalistica, i genitori dei ragazzi, che legano a quell’albero molti significati,  ci hanno chiesto di riportare in questo articolo la dichiarazione che segue:

<<Siamo venuti a conoscenza che la piantumazione, nel giardino adiacente alla scuola dei nostri figli, di un albero di melograno è stata usata in modo inappropriato e in contesti fuori luogo. Infatti nessuno poteva immaginare che un momento di educazione e di arricchimento per dei bambini di otto anni venisse “vergognosamente” strumentalizzato per il solo scopo di prendersi beffa di un’altra testata giornalistica o ancor peggio, volendo essere malpensanti, per attaccare politicamente il sindaco del cosiddetto ” paese dimenticato da Dio”.

Non tocca di certo a noi esprimere valutazioni circa lo spessore della cronaca giornalistica raccontata da una testata rispetto ad un’altra. Da profani, però, ci permettiamo di pensare che se per sminuire iI valore giornalistico di un collega si arrivi a tale punto di satira, realmente siamo messi male e di certo da adulti non siamo nelle condizioni di poter trasmettere messaggi positivi alle future generazioni.

A nostro modesto avviso chi ha in mano il potere della comunicazione dovrebbe sempre valutare le conseguenze delle proprie parole.

Non volendo però dar spunto a nuove esilaranti ricostruzioni della vicenda, è doveroso precisare che la presenza del primo cittadino e di Telenicosia, richiesta dalle insegnanti, come è consuetudine fare, è nata dalla realizzazione di un angolo lettura per i piccoli nella biblioteca comunale, inaugurato il giorno 17 marzo; in quell’occasione il nostro Sindaco non si è potuto soffermare con i bambini a causa di precedenti impegni.

Dopo qualche giorno, invitato dalle insegnanti, è venuto a scuola per mantenere la promessa fatta ai bimbi, gesto importantissimo che educa al valore di un impegno preso. I bambini si sono trovati di fronte un adulto che ha mantenuto una promessa, un adulto che ha dialogato con loro in modo semplice ma istruttivo, ha dato risposte, ha scherzato, ha aiutato i bambini a piantare un albero per celebrare la nascita di una bimba, il tutto trascorrendo circa due ore in classe con i nostri figli.

Un sindaco che dedica questo tempo a dei bambini di scuola primaria ha capito chiaramente l’importanza del suo ruolo e l’importanza del futuro. Sicuramente un sindaco ha impegni di maggior rilievo,  ma il tempo trascorso con dei bambini non è perso, può solo arricchire. Per il resto lasciamo a chi di certo è più competente di noi ogni valutazione sull’interesse che può destare nel semplice lettore un modo di fare giornalismo rispetto ad un altro.>>

I genitori della terza C

 


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