Parco eolico “Giunchetto”. La Corte di Appello di Caltanissetta mette fine al lungo processo con una sentenza di prescrizione

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La prima sezione penale dichiara, ai fini civili, prescritti i reati a carico dei due manager della società Aerochetto che gestisce il parco eolico “Giunchetto”

Il Tribunale di Enna nel 2018 aveva assolto con l’ampia formula “perché il fatto non sussiste” i due manager, Carlo Durante e Corrado Barberis, difesi dall’avvocato Salvatore Timpanaro, dall’accusa di inquinamento acustico che, secondo la Procura di Nicosia, prima, e quella di Enna, dopo, sarebbe stato causato dai grandi aerogeneratori del parco eolico Giunchetto dislocati nei territori di Nicosia, Leonforte e Nissoria.

Le indagini coordinate dalla Procuratore capo della Procura di Nicosia, Fabio Scavone, iniziarono nel lontano 2011. Nel maggio del 2013 otto torri furono sequestrate dalla Procura. Il processo di primo grado si prolungò per ben venticinque udienze, dal 20 ottobre 2014 al 18 giugno 2018 e vide sfilare davanti al Tribunale decine di testimoni e di consulenti tecnici delle parti. Nel decreto di citazione a giudizio erano stati individuati come persone offese i Comuni di Nicosia, Nissoria e Leonforte, l’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente e l’Assessorato Regionale all’Energia. Nessuno degli enti pubblici si è costituito parte civile, mentre sono stati una quindicina i privati costituiti parti civili, che hanno reclamato per anni risarcimenti milionari. I maggiori risarcimenti sono stati richiesti da Gallina Francesco  (ben settecentomila euro con una provvisionale di cinquecentomila euro)  e da Pittalà Croce, che ha reclamato cinquecentomila euro e una provvisionale di trecentomila.

Avv. Salvatore Timpanaro

La sentenza penale di assoluzione pronunciata dal Tribunale è, oramai, definitiva e passata in giudicato. Né la Procura ennese, né la Procura Generale di Caltanissetta hanno, infatti, appellato.

Le parti civili Francesco Gallina, Francesco Ridolfo, Venerino Ridolfo, Felice Rizzo, Croce Pittalà, Giuseppe La Porta e Francesco La Porta, residenti nelle contrade dei comuni di Nicosia, Nissoria e Leonforte ove è ubicato il parco eolico,  hanno, invece appellato la sentenza di assoluzione del 2018 ai soli fini civili del risarcimento dei danni. Nel corso del processo d’appello gli ultimi tre appellanti (Pittalà, Giuseppe e Francesco La Porta)  hanno transatto le loro pretese risarcitorie, accettando somme di gran lunga inferiori a quelle inizialmente pretese.

La Corte di Appello, presieduta da Pasqua Seminara, a latere i consiglieri Giovanbattista Tona e Salvatore Faro Faussone, dato il tempo trascorso si è limitata a dichiarare ai soli fini civili la prescrizione del reato, condannando le tre parti civili che hanno rinunciato all’impugnazione al pagamento delle spese processuali.

Le motivazioni della sentenza di prescrizione saranno depositate e rese note entro il 19 giugno.

Nel marzo del 2017 il Tribunale di Enna aveva già emesso un’altra sentenza parziale con la quale aveva dichiarato la prescrizione dei reati urbanistici nei confronti dello stesso Carlo Durante e di Giusepe Artimagnella.

Ma sono state ben altre cinque le sentenze del Tribunale di Nicosia e del Giudice di Pace di Nicosia che, sia in sede civile che penale, avevano già  dato ragione alla società svizzera, difesa dall’avvocato Salvatore Timpanaro, respingendo varie azioni intentate dai residenti e dai proprietari di terreni, condannando anche gli stessi al pagamento delle spese processuali.

La sentenza di prescrizione è l’ultimo atto che potrebbe mettere fine ad un lunghissimo contezioso che ha visto contrapposti alla società svizzera Aerochetto, che ha realizzato e gestito il parco eolico Giunchetto, gli abitanti della contrada.

 


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